ALGA WAKAME – di Walter Petrone, “Wallie” – Recensione

Alga wakame

Walter Petrone, in arte Wallie, classe 1995, ci delizia con un’opera autobiografica impregnata di sentimenti, piena di ricordi e strabordante di malinconia. Parliamo di Alga Wakame, volume edito Shockdom e capace di parlare della vita di tutti i giorni con un realismo velato di tristezza ad un’ampia fetta di pubblico, che comprende le fasce d’età dalla preadolescenza all’età adulta.

In Alga Wakame l’autore raccoglie i suoi pensieri e le sue riflessioni sulla società, sulla gioventù e sull’amore. Come sempre in modo onirico ma diretto, ironico ma tagliente.Con questo volume, Wallie si afferma come membro di punta della nuova generazione di fumettisti italiani.

Il volume si configura come una raccolta di strisce che l’autore stesso aveva precedentemente pubblicato sulla sua pagina Instagram (@wallie_illustrator), che seguono dei macrotemi come il ricordo e la malinconia. Importante è, però, la presenza di una storia inedita, di 38 pagine, imperniata sull’importanza dei ricordi e sul loro significato. Petrone, nella presentazione del volume, ci tiene a precisare che il suo obiettivo, con la pubblicazione, sia duplice: raccogliere le vignette presenti sui social e presentare al pubblico una storia che non possa essere reperita gratuitamente online.

Alga Wakame: Stile e colore

Lo stile di Wallie è diretto e conciso, va dritto al punto e i dialoghi contribuiscono alla descrizione di uno spaccato di vita vera. Le battute dei personaggi rispecchiano, infatti, il codice orale di tutti i giorni: non si fa fatica a credere che siano trasposizioni di eventi realmente accaduti e a volte l’alter-ego dell’autore, in una rottura indiretta della Quarta Parete, dice espressamente di sentire il bisogno di fare un fumetto su quell’evento.

Il tratto di Petrone è peculiare e poco confondibile, con lineart marcate, colorazioni piatte e a strati. Le forme delle vignette sono spesso disegnate a mano libera e tendono ad avere un tratto tremolante che rende uniformi le lineart dei personaggi con i bordi delle griglie. A volte, poi, queste ultime si fondono alla scena e cambiano forma, diventando un tutt’uno con il loro contenuto. Disseminate nel volume,  inoltre, troviamo varie forme di sperimentazione grafica, dal bianco e nero con tratteggi agli effetti pastello con luminescenze che donano un’atmosfera romantica e malinconica alla scena. Il tocco dell’illustratore emerge dall’oculatezza con cui vengono utilizzati certi effetti, invece di altri, per suscitare emozioni ben precise.

La teoria del colore si fa strada nell’intero volume. A partire dallo stesso alter-ego dell’autore, su cui si gioca sull’abbinamento tra colori complementari. I toni dominanti sono sicuramente quelli freddi, ma non mancano i momenti in cui la scena si fa intrisa di colori caldi come il rosso o il giallo. Vincono, però, le sfumature del blu, che accompagnano il lettore in quasi tutte le pagine, dall’inizio alla fine, creando, oltre a quelli tematici, un filo conduttore cromatico.

In conclusione

Alga Wakame è una piccola chicca del catalogo Shockdom, in quanto a colori, disegni e temi. Anche se la maggior parte delle strisce possono essere reperite su Instagram, la storia inedita è piacevole, scorrevole, bella a vedersi e suscita un sentimento di malinconia ed empatia con l’autore, che descrive in modo realistico e disincantato una parentesi di vita che fa fatica ad assimilare del tutto come conclusa. In sintesi, se non conoscete Wallie, vi si sta presentando l’occasione di scoprirlo.