
Albert Einstein disse “la sensazione più bella che possiamo provare è il mistero. Costituisce l’emozione fondamentale che sta alla base della vera arte e della vera scienza”. Mai frase fu più adeguata per descrivere un’opera. Leggere Azoth Express, scritto da Elia P. Ansaloni e edito da Delrai Edizioni, è come oltrepassare una porta per evadere dalla realtà e intraprendere un viaggio ricco di enigmi.
Invitato a una traversata notturna sull’Azoth Express, un treno misterioso di cui sembra impossibile reperire informazioni, il professor Volfram Volkov, accademico di prestigio affetto da una bizzarra licantropia, fuma pensieroso la sua immancabile pipa a bolle di sapone. Salito a bordo, fa la conoscenza degli altri strambi ospiti, anch’essi completamente all’oscuro della situazione: Mercedes, una famosa e avvenente attrice televisiva; gli aristocratici Ravencroft, un’inquietante famiglia in lutto; la giovane esploratrice Lyra, con una grande conoscenza degli abissi oceanici; Zohn, un signore tarchiato che non sembra volersi staccare dalla sua macchina da scrivere; Maddox, un pittoresco e chiacchierone croupier di Las Vegas; e infine i signori Yong, che trasportano un carico misterioso.
È il signor Swapan, proprietario della compagnia, a spiegare ai passeggeri che stanno per prendere parte a un singolare gioco: se scopriranno dove è diretto il treno, ciascuno riceverà un premio di immenso valore. Riusciranno a risolvere l’enigma e, soprattutto, ad arrivare tutti a destinazione?
“Andiamo, Volfram. Sarai anche un licantropo, per quanto improprio, ma non è la forza né l’agilità sulle quali devi fare affidamento. Usa il cervello.”
Quando si viaggia, si entra in contatto con culture e persone diverse. Proprio nella prima pagina del romanzo, attraverso una lettera ricevuta dal Professor Volkov, un licantropo improprio, si riceve l’invito ad unirsi al viaggio che l’Azoth Express compirà durante la prossima notte di luna nuova. Grazie a queste parole d’effetto che accendono la curiosità nel lettore, non si potrà che scegliere, seppur non direttamente invitati, di presentarsi all’appuntamento nella Stazione Centrale per salire su questo insolito treno.
Se deciderete di salire sull’Azoth Express intraprenderete un viaggio insolito ma di crescita e cambiamento. Con l’avanzare della trama, i suoi ospiti evolveranno e apprenderanno cose che nella vita di tutti i giorni non avrebbero mai immaginato. Non è un caso l’assonanza del titolo con la famosa opera di Agatha Christie Assassinio sull’Orient Express. In alcune parti, infatti, lo ricorda apertamente mentre in molte altre sembra più di essere all’interno di un racconto di Jules Verne o in un romanzo di H. G. Wells.
Nella voce di lei c’era una sottile nota di compiacimento. «Ho sovvertito le sue aspettative?»
Azoth Express ospita una varietà di personaggi particolari e bizzarri, all’apparenza senza nulla che li accomuni. Uno dei più importanti è proprio colui che apre il racconto, il professor Volfram Volkov. Egli è un lupo mannaro “improprio” (non smette mai di sottolinearlo), fuma una pipa a bolle e proviene da quella che un tempo era l’Unione Sovietica. Ha modi affabili e rassicuranti e ci tiene molto ad insegnare ai propri studenti, non solo nozioni scientifiche ma anche di comportamento e salute. Poi troviamo un’altra importante protagonista: Mercedes, attrice messicana e protagonista di una telenovela di grande successo. Come non menzionare il signor Swapan, un particolare capotreno dai modi sempre cortesi, a volte inquietanti, che nasconde il più grande segreto di questo viaggio. Un personaggio che vi stupirà in positivo e che imparerete ad amare tanto quanto gli altri. Questi sono solo tre degli stravaganti protagonisti che intraprenderanno questo strabiliante viaggio.
L’ambientazione è strutturata sul treno, ove si svolge l’intera azione del racconto. Non è ben definito il tempo in cui si trovano ma qualche indizio i passeggeri lo danno, seppur non siano di così facile immediatezza. Caratteri e culture completamente diversi, diffidenti gli uni verso gli altri, si amalgamano in uno scenario quasi asettico ma ricco di particolarità. Ad arricchire e in qualche modo ostacolare il viaggio e i suoi misteri, ci sono segreti che tutti loro custodiscono. Riusciranno, nonostante le divergenze e la perplessità, a cooperare per il fine ultimo?
«Quando si vive circondati dal pericolo, o si muore o si diventa il pericolo.»
Elia P. Ansaloni, attraverso uno stile di scrittura fresco ed accurato, crea suspense nel lettore, unendo due generi che, già singolarmente, fanno sorgere dubbi e domande a chi decide di affrontare la lettura. Il giallo è un genere letterario che induce il lettore a porsi domande ed ipotizzare epiloghi, basandosi su fenomeni visibili ma inspiegabili agli occhi meno attenti. Il fantasy, dal canto suo, è un affascinante intimo connubio che mescola dati tangibili dalle cause inspiegabili. Quali saranno questi misteri nascosti sull’Azoth? Misteri che coinvolgono sia i personaggi che gli avvenimenti a cui vanno incontro. Il tutto accompagnato da un’importantissima e per nulla scontata domanda: Dov’è diretto l’Azoth Express? Quale meta attende i passeggeri e soprattutto, quale premio otterranno una volta scoperta la risposta?
La fluidità con cui le parole scorrono sotto gli occhi del lettore porta a non volersi mai staccare dalle pagine del libro. Mistero, pathos e adrenalina saranno i compagni di lettura, persino nei ringraziamenti dell’autore. Incredibili verità e un filo conduttore tra i passeggeri saranno i cardini che sosterranno la veridicità degli eventi. Una nota di merito va alla cura dell’edizione. Il libro è un grazioso cartonato la cui copertina cela i misteri dell’Azoth Express. Inoltre, l’interno è arricchito da graziose illustrazioni a cura di Elisa Bonini, che rappresentano i personaggi, il treno e altri dettagli della storia. Persino l’impaginazione e i caratteri sono da lodare.
Quel che è certo, come disse il grandissimo Edgar Allan Poe, è che viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato. Questo libro è sicuramente un viaggio onirico attraverso le vie ancora inesplorate di un mistero che appagherà senza ombra di dubbio i gusti di tutti, anche del pubblico più giovane.
Con Azoth Express, edito da Delrai Edizioni, l’autore Elia P. Anseloni vi accompagna a bordo di un misterioso treno la cui meta è ignota. Sarà solo la sagacia dei suoi passeggeri a rivelarvi la destinazione, ma non sarà una scoperta semplice. Un viaggio ricco di colpi di scena che uniti alla fluidità dello stile dell’autore, manterrà alta l’attenzione del lettore. Non è sufficiente essere bravi investigatori, in questo caso, perché i vari indizi, sparsi qui e là per il racconto, potrebbero significare molte cose. Sarà bellissimo arrivare alla soluzione insieme ad un insolito professore lupo mannaro improprio, plurilaureato, che fuma una pipa a bolle. Una lettura che catturerà l’attenzione di un pubblico molto vasto. Persino coloro a cui non piacciono gli elementi fantasy potrebbero apprezzare questo romanzo.