
Avete mai immaginato come sarebbe la vostra vita se un vostro genitore fosse un serial killer? Incuriosito dal nuovo webtoon di casa Goen, mi sono imbattuto golosamente in Bastardo, storia di Carnby Kim e disegni di Youngchan Hwang. Un manhwa che ha attirato subito la mia attenzione grazie a una sinossi diretta e di forte impatto.
Seon Woo-jin è un ragazzo riservato e silenzioso, spesso isolato dai suoi coetanei. Da bambino ha perso un occhio a causa di un “incidente”. Il padre di Seon Woo-jin, Dong-soo Seon, è un CEO affermato e ammirato, considerato da tutti quelli che lo conoscono come “una persona retta e onesta”. Ma Seon Woo-jin teme e disprezza suo padre, in un modo che rasenta la follia…
Un thriller cruento sull’attuale conflitto generazionale.
Posso iniziare semplicemente dicendovi che Bastardo è un’opera che mi ha immediatamente affascinato. Tanto ammaliato che mi sono ritrovato a cavallo di emozioni che incarnano uno spirito libero carico di colpi di scena e con un susseguirsi di vari climax che vivono di luce propria. Questo ha fatto sì che l’opera lasciasse una profonda impressione su di me, e molto probabilmente farà altrettanto con voi.
Carnby Kim, con Bastardo, realizza un’elettrizzante storia piena di drammi inquadrati in un’ambientazione tipicamente coreana. Sin dalle prime pagine l’autore non perderà tempo: un raccapricciante omicidio fungerà, in uno schema narrativo, da perfetto cliffhanger che vi terrà inevitabilmente attaccati alle pagine. Infatti il primo numero sarà molto importante, in quanto avrà lo scopo di catturare subito il vostro interesse tramite una storia profondamente coinvolgente dove vi ritroverete immersi totalmente nell’ambientazione, lasciandovi desiderare subito il secondo volume.
Man mano andrete avanti, progredendo nella storia, vedrete il personaggio principale passare attraverso uno sviluppo psicologico importante. Senza tanti giri di parole la caratterizzazione dei personaggi, su tutti quello del nostro Jin, è ben congeniata. Sarà turbato a più livelli e, nonostante questo stato di inquietudine verrà riflessa nella vostra esperienza di lettura, crederete in lui.
“Il male vive a casa nostra…”
Ovviamente, per non fare spoiler, non entro nei dettagli della psiche di Jin, ma senza mezzi termini è un cazzo di personaggio assurdo. Jin vivrà una corsa all’odio nei confronti del padre non solo ovviamente per quello che fa e per il fatto di esserne coinvolto forzatamente, ma anche per un gap generazionale non privo di fratture ideologiche e culturali. Tutti i personaggi sono davvero interessanti, compreso Manny che sembra, inizialmente, lo stereotipo del classico bullo ma…il resto lo scoprirete leggendo Bastardo.
L’esperienza di lettura sarà molto forte e frenetica. Affronterete con i personaggi il loro passato e i demoni metaforici che risiedono dentro di loro. Leggendo Bastardo, percepirete le stesse emozioni e pensieri dei personaggi. Sarete quasi protagonisti delle loro motivazioni, sentendovi spinti verso un legame empatico non da poco. Basti pensare in che modo un bambino affronta l‘impatto psicologico dell’essere esposto a brutali drammi, e per capire perdere la testa sarà l’unica via di uscita da percorrere.
Tutte le difficoltà in Bastardo immergeranno i personaggi in uno stato di confusione verosimile, mettendo dunque in discussione i loro ideali ma anche la fiducia che ripongono negli altri. Per esempio Jin si chiederà spesso se lui è la persona che pensa di essere o se sta solo vivendo una “facciata” che non gli appartiene. Questo avrà un impatto anche sul lettore, in quanto vi potrà far rivalutare l’idea che vi siete fatti su di lui.
“Si diffondono voci sul traffico di organi”.
I disegni di Youngchan Hwang in Bastardo possono essere discutibili come quelli di Tower of God, ma oserei un pochino migliori. Il punto forte dell’artista sono sicuramente le espressioni inquietanti. Da brividi! Le colorazioni e le pagine nere sono quelle da classico coreano. L’edizione di Goen è davvero bella, con un grande formato. L’utilizzo del nero sarà davvero tanto. Sovraccoperta a colori con sotto la medesima copertina sempre a colori. Bellissime le prime pagine che vi presentano tutti i personaggi all’interno del volume.
Il finale di questo primo numero di Bastardo mi ha fatto sobbalzare dalla sedia in un plauso diretto ai creatori. Ci sono momenti prevedibili, ma ragionevoli e mai fini a loro stessi. Un equilibrio, infatti, quello tra eventi intuibili che nascondono, come una matrioska, al loro interno altrettante scene inaspettate. Momenti avvincenti e carichi di suspense che vi lasceranno senza fiato.
Concludendo, Bastardo ha un tono cupo e deprimente. Vi immergerete in un’atmosfera malsana e ruvida mantenendo un ritmo costante nonostante la fine – di questo primo numero – sembri un po’ di corsa, ma comunque azzeccata. Se vi piacciono i crimini davvero raccapriccianti e i viaggi attraverso una psiche che va diritta verso la distruzione, quest’opera fa al caso vostro.