BJ Alex Box 1 (Vol. 1 e 2) – Recensione

bj alex

Dopo una campagna pubblicitaria che ha fatto fremere tutti gli appassionati del genere Boy’s Love, Jpop finalmente porta in Italia uno dei webtoon più attesi di sempre. BJ Alex di Mingwa è stato sulla bocca di tutti per mesi ed ora, finalmente, va ad arricchire le librerie di innumerevoli lettori, in una box da collezione che raccoglie i primi due volumi. Jpop Manga, infatti, dopo aver introdotto la “moda” dei box, ne propone uno in cartone contenente al suo interno i primi due numeri dell’opera ed una seducente cartolina ritraente uno dei due protagonisti. Con un formato che richiama quello già sperimentato con Killing Stalking, BJ Alex arriva a rimpolpare le fila di manwha editi in Italia.

Dong-gyun è un ragazzo che frequenta ancora l’università, timido e non particolarmente estroverso. Il suo appuntamento fisso è quello col lo streaming serale del suo BJ preferito, Alex, un cam-boy che si diverte a masturbarsi live in cambio di ricompense digitali e i cui elementi distintivi sono la sua immancabile maschera bianco/nera e una voglia sul fianco sinistro. Una sera, costretto a partecipare ad una uscita universitaria, Dong-gyun finisce per ubriacarsi e viene aiutato da un suo Sunbae, Jiwon, noto per la sua gentilezza e disponibilità. Ma come spesso accade le apparenze ingannano e Jiwon non è poi così cordiale come sembra, soprattutto dopo che Dong-gyun scopre, per pura coincidenza, il suo più grande segreto.

Ma cosa vuol dire BJ?

Che sia stato un caso o attenta volontà dell’autrice è innegabile che la scelta del titolo di quest’opera sia già sufficiente a catturare l’attenzione del lettore. Per chi è abituato a navigare sulla rete e non si sconvolge agli inglesismi che ormai dilagano anche fra gli italiani, sarà impossibile trattenere un piccolo sorrisetto al sentir pronunciare ad alta voce il nome “BJ Alex”. Mingwa gioca con i suoi più smaliziati fan, lasciando che per un attimo il doppio senso insito in questo titolo regni sovrano nella loro mente. E nonostante il gioco di parole non svanirà mai del tutto, sarà solo proseguendo la lettura che gli opportuni chiarimenti verranno forniti.

BJ, o meglio, Broadcasting Jockey, è infatti il termine coreano utilizzato per indicare tutti coloro che effettuano dirette online, quelli che più genericamente sono definiti come streamer. Alex, però, sa come rendere le sue dirette particolarmente piccanti. Con un linguaggio colorito, senza peli sulla lingua, racconta delle sue avventure erotiche, le sue conquiste sotto le lenzuola, tutto mentre si tocca senza vergogna davanti a milioni di spettatori. Come se sapesse cosa pensano da dietro il loro schermo, li porta a trastullarsi incessantemente sino a quando non sono tutti pienamente soddisfatti. Nascondendo la sua identità dietro quella sottile maschera bicromatica fa sfoggio del suo fisico da urlo, sorride maliziosamente alla telecamera e mentre lui arriva all’apice del godimento, i suoi fan si trovano in un baleno a svuotare per lui… non solo il portafogli…

Doppia identià

BJ Alex gioca molto sul concetto della doppia identità e la maschera che Jiwon porta durante le sue live non è nulla a confronto di quella che porta nella sua quotidianità. L’autrice dedica ampio spazio alla caratterizzazione dei personaggi, lasciando intendere sin da subito che c’è molto di più di quello che si può vedere ad un primo sguardo. Questa scelta narrativa risulta essere una piacevole sorpresa, dando a BJ Alex quello spessore in più che permette di attirare una fetta di lettori più ampia, senza comunque appesantire l’opera che rimane leggera e scorrevole nonché particolarmente hot.

In questo scenario, Jiwon è sicuramente quello che cattura maggiormente l’attenzione, dominando la scena sia quando si trova ad agire come amorevole Sunbae, sia quando fa emergere il suo vero carattere e, soprattutto, quando si trova a vestire i panni di Alex. In particolare, Mingwa sembra dedicare notevole attenzione alle sfumature da attribuire al suo carattere, accostando la sua vera identità più a quella del personaggio creato dietro la videocamera, che a quella di studente modello usata coi compagni di Università.

Dietro uno schermo si è subito leoni da tastiera

Se nell’interpretare Alex, Jiwon è un vero e proprio leone da tastiera, libero di essere volgare, eccentrico, intento a provocare reazioni forti, volte ad ottenere più soldi, nella vita reale il leone si nasconde nelle vesti di un agnellino. Disponibile e cordiale, pronto ad aiutare come fosse spinto da un sentimento altruistico, Jiwon nasconde i suoi veri pensieri e il suo vero io al mondo, non permettendo a nessuno di vedere davvero dietro quella maschera sorridente, molto più spessa di quella che porta tutte le sere durante le sue live.

In questo contesto Dong-gyun arriva come un fulmine a ciel sereno. Con la sua innocenza e goffaggine distrugge le maschere a cui Jiwon si è tanto affidato, come fossero fatte di carta velina. Nonostante Jiwon non voglia avere nulla a che fare con lui, aiutato da una serie di coincidenze, Dong-gyun si infila prepotentemente nei pensieri dello streamer, costringendolo a scendere a patti col proprio orgoglio e sgretolando quelle poche, deboli barriere da lui erette. Lo stesso personaggio di Dong-gyun sembra evolvere nel corso di questi due volumi. Pur mantenendo i propri elementi distintivi, quali la dolcezza, il suo essere impacciato e la sua timidezza, man mano che le interazioni tra i due protagonisti aumentano, anch’egli sembra maturare, lasciando scorgere al lettore aspetti della sua personalità inizialmente celati.

Spettacolo a luci rosse

Nonostante la storia non manchi di alternare momenti di pura comicità in grado di strappare più di un sorriso al lettore, i protagonisti sono e restano il cuore pulsante di questo manwha. Se da un lato intrigano la mente del lettore, intento a seguire l’evoluzione della loro personalità, dall’altra non mancano di appagare anche il suo senso della vista. La sensualità regna sovrana, interpretata in maniera differente a seconda se la telecamera sia puntata su Alex o su Dong-gyun. Entrambi, infatti, sono spesso rappresentati in momenti intimi, da soli o insieme, ma le vibes che trasmettono non potrebbero essere più diverse.

Da una parte vi è Jiwon/Alex. Questi si pone come sicuro di sé, spavaldo, borioso a tratti, sia che si trovi nel mezzo di una live, sia che si stia approcciando a Dong-gyun, il suo atteggiamento è connotato da una sorta di irruenza. Non si tratta di rabbia o violenza, le scene dipinte sono sempre consensuali, ma è impossibile non notare l’aggressività che trasudano le sue parole e le sue azioni in entrambi gli scenari. Abituato a reprimere le sue reazioni più forti, per mantenere sempre la facciata di bravo ragazzo, Jiwon è abituato a liberarsi completamente solo quando si trova dietro uno schermo. Sexy, con un fisico curato nel minimo dettaglio, sa come attirare l’attenzione. Sbottonandosi la camicia quanto basta per rivelare gli addominali scolpiti o passandosi la lingua bagnata sulle labbra in un gesto di pura seduzione, egli diviene ben presto la fantasia erotica non solo di Dong-gyun.

Le mille sfaccettature della sensualità

Ma la sensualità ha mille sfaccettature e anche Dong-gyun non viene trascurato dall’autrice. Nonostante la sensazione che comunica sia completamente differente rispetto a quella di Jiwon, egli ha un fascino tutto suo. Dettato forse dalla sua innocenza, in alcuni momenti riesce a rubare la scena al suo coprotagonista, attraverso espressioni lussuriose che lasciano intendere molto chiaramente i suoi desideri. Dong-gyun è inesperto, timido, poco sicuro di sé, l’esatto opposto di Jiwon. Ma in questo suo candore non nasconde mai, neppure per un secondo, l’attrazione che prova per lo streamer.

La sua infatuazione è palese, i suoi occhi si illuminano alla vista del ragazzo, la sua mente inizia a vagare tra fantasie spinte che lo vedono succube del piacere in una notte di sesso sfrenato col suo idolo. Dong-gyun è stupidamente onesto con i suoi sentimenti, arrivando a mostrare sul suo volto le sue voglie come fosse un libro aperto. Sarà proprio questa sua innata abilità, tuttavia, ad attirare inconsapevolmente Jiwon che, inerme dinanzi alle esigenze del suo corpo, si ritroverà spesso eccitato al solo pensiero di poter toccare il suo piccolo, ingenuo fan.

Come fosse un teaser trailer

Leggere questi primi numeri di BJ Alex sarà un po’ come guardare il teaser trailer di un film che non si vede l’ora esca al cinema. Presenta i personaggi, da l’idea di dove è ambientata la storia e fornisce quelle poche informazioni che servono giusto a stuzzicare l’immaginazione quanto basta perché la voglia di vedere il seguito aumenti a dismisura. In una storia in cui la relazione tra i protagonisti è il fulcro principale, tutto il resto è posto in funzione di cornice, volta a raccogliere le loro interazioni. Con uno stile narrativo fluido e che sfrutta brillantemente l’humor per strappare un sorriso a chi legge, questo box riesce perfettamente nel suo intento di far innamorare il lettore dei suoi personaggi.

Aiutato forse dalle dimensioni maggiori dell’edizione, che meglio si presta alla pubblicazione di opere che nascono come webtoon, leggere i primi due volumi di BJ Alex è un’esperienza bella e frustrante al contempo. Gli occhi si riempiono dei magnifici disegni che si muovono sulle ampie tavole del manwha, si rifanno passando dalla bellezza adonica di Jiwon a quella più innocente di Dong-gyun, ma quando la lettura termina è impossibile non sentire quel languorino, quel senso di vuoto, che fa sperare di avere il continuo fra le proprie mani il più presto possibile.