Black Sun Vol.1 | Recensione

black sun

Le storie d’amore e passione nei manga riportano spesso la mente fra i banchi di scuola, con i loro giovani protagonisti e i racconti delle prime, puerili, infatuazioni. Black Sun di Uki Ogasawara, edito da Magic Press nella sua ormai nota collana 801, non manca di catapultare il lettore in quel magico periodo seppur in maniera … decisamente diversa.

Attraverso la scelta di un’ambientazione storica l’autrice si spende nel creare un connubio tra realtà e fantasia, rievocando da un lato eventi accaduti nel passato, sentiti e studiati durante innumerevoli ore di lezione, e dall’altro catalizzando l’attenzione del lettore sulle erotiche relazioni dei suoi protagonisti, al punto da farle divenire quasi unico contenuto dell’intero volume.

Leonard de Limberg è a capo dei Templari posti a presidio della fortezza di Gerun. Onorevole e coraggioso è pronto a tutto per difendere gli uomini posti sotto al suo comando. Così, quando il generale Jemal dell’impero d’Oriente giunge a Gerun con il suo plotone di uomini al seguito, Leonard comprende immediatamente la differenza tra le due forze militari. In un disperato tentativo di garantire la salvezza dei suoi uomini, offre la propria vita al barbaro generale nemico, catturandone immediatamente l’attenzione. Questi, attratto dalla bellezza e dal fiero sguardo del capitano templare, non esiterà a sfruttare la sua posizione di vincitore della battaglia per fare di lui tutto ciò che desidera.

Storia: cornice di un racconto a luci rosse

Ciò che immediatamente colpisce di Black Sun è senza dubbio la sua ambientazione. L’autrice ha cura del worldbuilding e colloca gli eventi del suo racconto presumibilmente in quel periodo a cavallo dell’XI e XII secolo. Protagonisti della storia sono i cavalieri Templari da un lato, e i turchi dall’altro, impegnati in una continua lotta militare per il governo del territorio. Con costanti richiami alle questioni politico-religiose che sottendevano le guerre di quell’epoca, Ogasawara riporta alla memoria del lettore i delicati anni che seguirono la Prima Crociata. Gerun, contesa tra le due forze protagoniste, sembrerebbe fare chiaro riferimento alla Città Santa di Gerusalemme, non solo nel nome, ma anche nella descrizione.

La storia insegna che, dopo aver liberato e conquistato i territori dalle mani dei Turchi, gran parte dei Templari fecero ritorno in patria, lasciando a pochi esponenti rimanenti in Oriente il compito di difenderli. Allo stesso modo i cavalieri condotti da Leonard sono proprio un piccolo gruppo di rappresentanza a cui era stato affidato il compito di proteggere Gerun da qualsiasi tentativo nemico di riconquistarla. Jemal, d’altro canto, a capo del suo esercito orientale, è la perfetta riproduzione di un generale turco pronto a riconquistare le terre sottratte al suo popolo. Tra religione e politica il primo volume di Black Sun sembra gettare solide fondamenta per quello che, a prima vista, potrebbe apparire un racconto storico.

Ma l’apparenza inganna e, nonostante l’autrice sia stata eccezionale nell’impostazione del suo universo narrativo che, già solo sfogliando le prime pagine, riesce nel suo intento di riportare il lettore al periodo storico individuato, il riferimento a quest’ultimo è – e rimane – meramente una sfarzosa cornice. Ogasawara, infatti, pur spendendo le prime pagine del suo volume a presentarci i personaggi e il contesto in cui si muovono, non sembra essere interessata ad approfondire l’aspetto storico degli stessi, facendo sì che il realismo del suo manga si limiti alla sola ambientazione. In tal senso questo articolato setting diviene nient’altro che un contorno per i piccanti siparietti che l’autrice vuole presentare, in cui i suoi disinibiti personaggi si abbandonano alle proprie voglie.

Scontro di opposti

Quasi a voler compensare la serietà di questa cornice scolpita su misura dell’opera, la mangaka sceglie di concentrare la propria attenzione sul rapporto, per lo più carnale, che si instaura fra i suoi protagonisti. Black Sun diviene un concentrato di sesso. Senza alcun pudore i suoi personaggi sono impegnati, una pagina sì e l’altra pure, in rapporti passionali, spesso violenti, non sempre consenzienti. Leonard e Jamal come poli opposti finiscono con l’attrarsi inesorabilmente.

Questa contrapposizione di caratteri, che contribuisce a rendere le loro interazioni sempre piccanti e mai banali, diviene la forza portante di questo volume. Nonostante non vi sia quasi mai dolcezza nelle loro azioni o parole, l’autrice è estremamente abile nel dosare le scene più forti, mostrando i suoi uomini sempre abbandonati al piacere, anche quando esso parrebbe mescolarsi al dolore.

In questo contesto realtà e fantasia sembrano scontrarsi nel corso di ogni pagina, in una costante frizione dalla quale scaturiscono scintille scottanti tanto quanto le notti dei due protagonisti. Il lettore si troverà combattuto tra amore e odio, in una lettura che tuttavia non risulterà mai noiosa, neppure per un solo istante. Black Sun, che già col suo titolo è in grado di evocare alla mente il contrasto di opposti, sovrano delle sue vicende, farà sperimentare sulla pelle di chi legge lo stesso tumulto interiore che prova Leonard, combattuto tra l’odio e il travolgente desiderio che prova quotidianamente per Jemal.

L’artwork

La dedizione che l’autrice riserva alla costruzione del setting di Black Sun non manca di emergere anche nei suoi disegni. Nel rispetto della verve storica del volume, i suoi personaggi sono rappresentati vestiti di armature consone alla loro fazione. La dualità, vera protagonista di questo manga, emerge prepotente nel contrasto tra la durezza delle vesti militari indossate sul campo di battaglia e la morbidezza dei corpi nudi di Leonard e Jamal – e non solo- che si intrecciano ogni notte sulle setose lenzuola del palazzo reale.

Inoltre, per i puristi dello yaoi, questo volume è presentato privo di censure. Una ormai rarità nei manga BL. Nel rispetto delle proporzioni, Ogasawara disegna i suoi uomini nel pieno del loro splendore. Corpi aitanti, forgiati dagli anni di addestramento, sfilano pagina dopo pagina, spesso poco coperti, ammiccando in modo provocante al lettore. La cura nei disegni però non si limita alla rappresentazione di magnifici ragazzi, ma è evidente anche nella scelta delle vesti da questi indossate, così come negli sfondi, mai trascurati.

La violenza, in quest’opera, è collegata non solo alla scelta di rappresentare una guerra, ma anche legata ai rapporti spesso non consensuali tra i suoi personaggi. Nonostante l’asprezza e la brutalità di alcuni momenti descritti le tavole del volume sfruttano l’amenità data dall’utilizzo del bianco quale elemento di compensazione ed equilibrio, in grado di alleggerire un’atmosfera che, altrimenti, sarebbe potuta risultare fin troppo pesante.

Odi et Amo

In conclusione Black Sun è un volume che ha la forza di dividere i lettori in due fazioni, al pari di come la guerra in esso dipinta ha diviso i Templari dal popolo d’Oriente. Se da una parte taluni potrebbero non apprezzare alcune delle sue caratteristiche, come la centralità data al sesso a volte non del tutto contestualizzato o la presenza della violenza sessuale quasi in tutti i rapporti dipinti, dall’altra ci sarà sicuramente una fetta di lettori che non potrà resistere al suo fascino.

Dai disegni che esaltano la bellezza maschile alla cornice storica che contribuisce a fornire un interessante contesto, quest’opera sarà in grado di ammaliare sicuramente una parte dei suoi lettori. E chi lo sa, così come Leonard si trova combattuto tra il suo disprezzo e il suo desiderio per Jamal, così coloro che storcono il naso ad alcune scene potrebbero alla fine cedere alla tentazione rappresentata da questa mini serie in 2 volumi.