Choujin X Vol.1 – Recensione

choujin x cover

Il titolo Tokyo Ghoul vi dice qualcosa? Io penso proprio di sì, è il primo capolavoro che Sui Ishida ha pubblicato nei suoi 12 anni di carriera fumettistica e che ha suscitato un grande scalpore nel mondo degli Otaku. Dato il suo successo, la Jpop ha annunciato la ristampa di questo manga in modo tale da farlo scoprire, con un’edizione da non perdere, a chi non lo ha ancora conosciuto.
Ma non siamo qui per questo. Da poco è uscito, sempre per la casa Jpop, una nuova serie targata proprio Ishida e data la sua fama, è subito entrata nel mirino dei fan. Choujin X è il suo titolo e adesso andremo a scoprire insieme cosa l’autore si è inventato per stupirci ancora di più.

Azuma è studente liceale dalle ottime qualità e la sua forza prorompente lo aiuta a difendere i più deboli colpiti nella città in cui abita. Tokio, all’opposto, è un pigrone di prima categoria sia nella scuola sia nel combattimento, tant’è che preferisce stare dietro le quinte invece di sporcarsi le mani. Cosa hanno in comune questi due ragazzi? Condividono una forte amicizia. Ma in città ci sono esseri che nemmeno il talentuoso Azuma riesce a battere e si tratta proprio dei Choujin: esseri umani dotati di poteri soprannaturali, responsabili della devastazione che segna come una cicatrice la zona del Giappone dove vivono i due giovani. Vi domanderete, come possono battere questi esseri? Decidono di iniettarsi nel proprio corpo una droga speciale e diventare loro stessi come il nemico, ovvero dei Choujin.

“Come vorrei volare libero nel cielo”

Sono queste le prime parole che andremo a trovare in Choujin, il nuovo manga di Sui Ishida. Il suo incipit è decisamente singolare, vediamo praticamente un aereo colmo di persone che si va a schiantare a causa di un incendio causato proprio da questi “superuomini” che la gente chiama Choujin X. Sì, sono cose ormai già viste e riviste, voi direte, e molti lettori sicuramente troveranno questa storia non molto originale data la moltitudine di serie simili ad altre, come lo stesso Tokyo Ghoul. Tuttavia, non stiamo di certo qui a criticare un manga che ha visto la luce proprio ora, da poco. Possiamo dargli di certo una possibilità e magari ci stupirà.

Si può puntare sull’ambientazione? Essendo il primo, in questo volume non troviamo un worldbuilding ben caratterizzato. Al momento sappiamo che tutto questo mondo, creato dalla mente di Sui Ishida, è sviluppato in un futuro distopico, o almeno così si suppone dato che non c’è una data certa, dove lo stesso è stato contaminato dalla nascita di questi esseri chiamati appunto Choujin X, uomini dal DNA modificato, con superpoteri e dalle caratteristiche variabili da persona a persona. Tutto ciò ha causato un radicale cambiamento nella struttura della nazione: i confini socio-politici, la geografia e soprattutto la forma di governo. Che sia solo un accenno lo abbiamo già segnalato, forse un particolare dettaglio in più avrebbe potuto catturare maggiormente il lettore che lo sta leggendo, ma noi confidiamo nel maestro. In fondo non conta solo quello che troviamo dietro una sceneggiatura, c’è ben altro che porta a scaturire l’apprezzamento di una cosa.

“Quindi io adesso… sono un Chouijn?”

Un pregio degno di nota dell’autore è la totale attenzione che Ishida mette nei dialoghi. Sembra una cosa scontata, ma se andiamo a guardare nel dettaglio non lo è affatto. La semplicità con cui spiega ogni elemento è molto apprezzabile e sicuramente piacerà anche al lettore che lo andrà a leggere. Se vogliamo fare un paragone con Tokyo Ghoul, li i dialoghi si presentano impegnativi, quei balloon troppo lunghi rendono la lettura a volte pesante e poco scorrevole da leggere. Per Choijin X, invece, non abbiamo problemi di questo tipo, essi sono cupi al punto giusto e con un tocco di ilarità, rendono la lettura scorrevole. Ovvio, molte spiegazioni mancano, ma arriverà il loro momento nei prossimi volumi.

Come ogni inizio di serie si sa, la caratterizzazione dei personaggi lascia sempre l’amaro in bocca, come in questo caso in cui non abbiamo altro che una piccola infarinatura dei protagonisti di questa storia. Ma nel suo piccolo Ishida è riuscito a renderli interessanti catturando così il lettore.

Il personaggio che spicca di più in questo primo volume è proprio Tokyo. Ci sarà, anche se piccola, una trasformazione che porterà il protagonista a un totale cambiamento, quello in Chouijn. Lo vedremo scappare da questa nuova realtà per via del suo enorme becco sul viso e finalmente emanciparsi nel rapporto con il suo amico, fino a che non prenderà totalmente conoscenza del dono che gli è stato concesso nel diventare una creatura potente per poter eliminare con le sue mani ogni pericolo che incombe nella città in cui vive. Possiamo dire che Azuma e Ely, in questo primo momento, fanno da sfondo, ma sicuramente sentiremo parlare di loro nel dettaglio con l’andare avanti della storia.

“Finché non sarai in grado di controllare il tuo corpo, non uscire di casa! ”

Eccoci arrivati finalmente nella parte che forse tutti stavano attendendo di più, ovvero il design, nonché i disegni del grande maestro del seinen. È la zona in cui non si dovrebbe criticare nulla. Il suo stile di disegno, così unico e indistinguibile, cancella ogni parte di difetto che ha il manga. Il suo tratto sporco e nervoso e il contrasto fra nero e bianco sono gioia per i nostri occhi. Essi rendono ogni vignetta viva e dinamica anche se per le scene d’azione restano un po’ confusionarie proprio come ritroviamo in Tokyo Ghoul, ma il netto miglioramento c’è e si vede.

Tirando le somme possiamo dire che sarà solo un crescendo per questo manga. Se diventerà un successo è ancora presto per dirlo, ma ci sono delle ottime basi affinché questa serie lo possa diventare. Non ci resta che sperare e attendere i prossimi volumi per scoprire qualcosa di nuovo su questi fantomatici Choujin. Stay tuned.