
Promessa. Un estremo atto di fede tra due persone basato esclusivamente sulla fiducia reciproca. Che sia in amicizia o in amore, promettere qualcosa vuol dire prendersi un serio impegno, significa farsi custodi di qualcosa di importante, poiché l’altra persona ci sta affidando una preziosa parte di sé. Dall’altro lato, far promettere qualcosa a qualcuno implica un rapporto di totale stima e fiducia nei suoi confronti. Ma cosa accade se questo sacro vincolo viene spezzato? È a questa domanda che vuole rispondere Da non aprire mai, fumetto scritto e disegnato dall’illustratore di I Kill Giants Ken Niimura, che sbarca in Italia grazie alla casa editrice Bao Publishing.
Tre racconti provenienti dal folclore giapponese, rimodellati in modo da dar loro un nuovo e inedito finale. In questo volume potrete scoprire la storia del piccolo Taro, abile pescatore dal cuore d’oro che un giorno salva una tartaruga da un gruppo di ragazzini che la stavano maltrattando. Questo incontro lo porterà a scoprire un regno incantato e a ricevere un dono misterioso.
Leggerete di un monaco che deve trovare un modo per tenere al sicuro il contenuto di un vaso dai suoi due curiosi allievi.
E per ultimo conoscerete la commovente storia di Yohio, un giovane lavoratore che un giorno salva la vita a una gru e che, in seguito, riceverà l’inaspettata ma piacevole visita di una sconosciuta e bellissima ragazza che gli chiederà di farle una stramba e semplice promessa: quella di non guardarla mai mentre tesse i suoi preziosi tessuti.
“È una scatola molto speciale… Ma ascoltami attentamente! A qualunque costo… Non aprirla mai!”
Da non aprire mai è un fumetto che rielabora le leggende giapponesi Urashima Taro, Busu e La donna gru, donando loro un nuovo finale. Tutte e tre le storie sono accumunate da un unico, potente elemento: la presenza di una promessa che non deve, per nessun motivo, essere infranta. Tuttavia, è cosa risaputa che il proibito possa esercitare un certo fascino sugli esseri umani e che questi possano cadere in tentazione. E allora cos’è più importante, mettere a tacere la propria curiosità oppure fare un atto di fede e mantenere il giuramento? Durante la narrazione lo stesso lettore proverà l’irrefrenabile voglia di scoprire cosa si cela dietro quelle promesse, ma il senso di pericolo e di catastrofe immediata è sempre dietro l’angolo, pronto a scatenarsi in qualsiasi momento.
Tutti e tre i racconti presentano una dolcezza di fondo che accompagna la narrazione in ogni momento, rendendola quasi fiabesca e senza tempo. Nonostante siano rivisitazioni di miti antichi, ogni storia ha una sua identità e funziona perfettamente, anche per chi non conosce il folclore nipponico. Ma andiamo ad analizzare Da non aprire mai più nel dettaglio.
“E ricordatevi: a qualsiasi costo… non avvicinatevi a quel vaso!”
Il volume si apre col botto con il capitolo dedicato a Taro, racconto in grado di catturare immediatamente l’attenzione del lettore grazie alla sua natura surreale e al carattere amabile del protagonista, un ragazzino ben voluto da tutto il villaggio. Taro è gentile e generoso. Non ci pensa due volte a regalare il frutto del suo lavoro giornaliero a dei ragazzini pur di salvare una tartaruga e naturalmente, come accade in tutte le fiabe, il suo sacrificio verrà ripagato. Solo chi è davvero degno può esplorare il magico regno sott’acqua e conoscere l’affascinante principessa, ma cosa succede una volta riemersi in superficie?
Nel secondo capitolo, che secondo la nostra opinione vuole essere un piccolo ma godibile intermezzo che prepara il lettore all’ultimo e toccante racconto, si racconta la vicenda di due ragazzini che devono resistere alla tentazione di sbirciare dentro a un vaso lasciato in loro custodia dal loro maestro, vaso che potrebbe contenere qualcosa di incredibilmente pericoloso.
L’ultima storia è sicuramente la più commovente: la leggenda vede come protagonista un giovane lavoratore che un giorno salva una gru ferita da una freccia. Poco dopo, questa gli si palesa davanti sotto le mentite spoglie di una bellissima ragazza che, per ricompensare la sua gentilezza, si propone di tessere dei preziosi tessuti che poi l’uomo potrà vendere. Vi è però una condizione: Yohio, il giovane, non dovrà mai, per nessun motivo, aprire la porta della stanza mentre la ragazza sta lavorando. I due finiranno poi per innamorarsi ma il segreto della bella Tsuu da un lato e la curiosità di Yohio dall’altro cominceranno a rappresentare un problema per la coppia.
“Vieni con me. Andiamo al Palazzo del Dragone.”
Narrare delle leggende può rappresentare in molti casi una carta vincente; le storie folcloristiche hanno sempre un certo fascino sulla stragrande maggioranza delle persone, soprattutto se provengono da paesi lontani. Ma per riuscire a raccontare dei miti in maniera efficacie, comunque donando loro nuova linfa, è importante mantenere caratteristiche in grado di richiamare le atmosfere originali. Per quanto riguarda Da non aprire mai, lo stile di disegno è moderno, lineare, a tratti quasi bambinesco e non lascia spazio al superfluo. È un tipo di illustrazione che riesce a ricordare perfettamente un’atmosfera giapponese ma al contempo crea un’aura fiabesca, contribuendo così a rendere immersiva la lettura.
È di fatto molto semplice leggere questo volume tutto d’un fiato, senza neanche che vi sia la possibilità di rendersi conto che le pagine stanno scorrendo via. Il mix tra ambientazione dal sentore storico ed elementi tipici delle fiabe fa sì che chi decide di affrontare questa lettura possa venirne coinvolto completamente, poiché la realtà viene messa in stand by, e questo rende l’opera riuscitissima. Un dettaglio molto interessante, e che rende visivamente memorabile il volume, è la scelta di utilizzare solamente il bianco e il nero per colorare le tavole, eccezion fatta per le scene salienti o per gli elementi più importanti che appaiono tinte di un acceso color rosso.
“Ho bisogno che tu mi prometta una cosa. Ti prego, a qualunque costo… non aprire la porta mentre sto filando.”
Il tema della tentazione viene sviscerato e affrontato su più fronti e utilizzando più punti vista. Ognuna delle tre storie presenta una motivazione valida per cui i personaggi potrebbero infrangere la promessa fatta. Tuttavia, che si tratti di rabbia, disperazione, curiosità, gelosia oppure sospetto, ognuno dei racconti vuole dirci che non importa quale sia il sentimento che sta alla base dell’irrefrenabile voglia di non far fede a una promessa, la parola data va sempre rispettata, e se ciò non accade vi saranno, ovviamente, delle conseguenze.
Insomma, Da non aprire mai è un’opera che offre l’opportunità di scoprire leggende a noi lontane ma che, tuttavia, riescono a coinvolgere il lettore che si ritroverà immerso nei racconti. Sognante e fiabesco, questo volume fa sì che, per il tempo della lettura, la realtà quotidiana risulti sospesa, dando modo a chi vi si approccia di vivere storie dal sapore antico ma ancora perfettamente funzionanti perché rappresentano sentimenti comuni a tutti gli esseri umani. Dunque, se avete voglia di una lettura leggera ma allo stesso tempo totalmente immersiva, Da non aprire mai potrebbe fare al caso vostro.