Dove arrivano le ombre – Recensione

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E se gli spettri del passato tornassero a perseguitarti? Nina, la protagonista di Dove arrivano le ombre, lo sa bene. L’autore del romanzo è Daniele Picciuti, la casa editrice la Neropress edizioni.

Nina ha un lavoro umile, un marito violento e un passato difficile. Quando, dopo l’ennesima vessazione, si ribella e uccide Iulian, decide di fuggire per far ritorno a Bormio, suo paese di origine, dove sa di trovare l’unica parente ancora in vita che può aiutarla, zia Gerda. Ma lo spirito di suo marito non sembra rassegnarsi e torna dall’aldilà per perseguitarla.

Così la fuga di Nina si costella di morti lungo la strada e, una volta a destinazione, scoprirà che non è un caso se Iulian è tornato. Il passato di Nina affonda le radici in una stirpe di streghe chiamate Aganis e in un mondo fatto di Ombre, Confinati e Benandanti. Per Nina è l’inizio di un viaggio che la porterà verso un destino dal quale non c’è via di fuga.

“«Tu che faresti?» le chiese, a un tratto. «La valigia» rispose.”

I libri della Neropress edizioni hanno spesso ambientazione italiana, e questo è uno di quei casi: Dove arrivano le ombre è ambientato a Bormio, un piccolo comune in Lombardia, ed è il posto in cui la protagonista fugge, abbandonando l’uomo che ha sposato per salvarsi dalle violenze perpetrate da Iulian – che parla d’amore mentre abusa di lei, e l’amore non sa davvero cos’è.  

Sebbene lo stile dell’autore sia molto semplice, alcuni passaggi colpiscono come coltellate ben assestate al centro dell’addome – la citazione qui sopra ne è una dimostrazione. Le azioni si susseguono in un perfetto mostrato che tuttavia non tralascia mai le introspezioni e le emozioni dei personaggi, che si ritrovano catapultati in una situazione terrificante.

“Nina la guardò come se potesse esalare effluvi capaci di cancellarle il male che aveva dentro. Sulla pelle. Nelle ossa. Nell’anima. Ma era solo caffè.”

Nina è perseguitata dall’ombra oscura di suo marito, non può innamorarsi, non può baciare nessuno, non può appartenere a nessun altro perché Iulian dev’essere il suo unico amore, per sempre. Anche oltre la morte. In fondo è ciò che si pronuncia quando ci si unisce e si diventa marito e moglie, no? Finché morte non ci separi… ma Iulian l’ha preso un po’ troppo alla lettera, e non intende lasciar andare Nina. Più lei si arrabbia, più i poteri delle ombre crescono, spargendo sangue e morti ovunque Nina osi posare lo sguardo, poi il cuore e le labbra.

Perseguitata dal buio, dal peso di una colpa, e priva di un posto in cui stare, la protagonista ritorna da sua zia, in tutta fretta, fra treni e autostop per giungere a destinazione con pochi soldi. Perché Iulian, con una mentalità vecchia e patriarcale, non le lascia neppure tenere lo stipendio che Nina guadagna facendo da infermiera. A Bormio viene scoperta una verità nascosta, sopita a lungo, trattenuta finché il segreto non viene spinto fino a galla.

“Faceva freddo, le ombre del bosco si allungavano tra le lapidi come presenze in grado di prendere forma, il fiato si materializzava in sbuffi fumosi a ogni respiro.”

Nina non è un essere umano normale, i suoi sogni e gli avvenimenti che da un po’ circondano la sua esistenza non sono casuali, appartiene a un’antica stirpe di streghe che fanno parte del folklore italiano. Ogni visione, ogni immagine, ogni morte che fino a quel momento ha costellato il suo cammino assume un senso. In duecento pagine circa, Daniele Picciuti ci fa provare vera paura verso le ombre che continuano ad avanzare e distruggere, a prendere potere ed esplodere nel buio, lasciando scie di sangue e incubi.

Dove arrivano le ombre è un libro intenso, scorrevole e privo di punti morti. La lettura è così piacevole che si legge in un paio di giorni, per quanto sarete curiosissimi di sapere come andrà a finire.

Leggerlo è come stare sull’altalena: ci sono momenti in cui ci si sente felici dei successi dei personaggi e altri in cui si prova quasi timore nel proseguire con la lettura, timorosi della fine che potrebbero fare i personaggi, vista la situazione tanto cupa e complessa.

È un crescendo di tensione e di emozioni, dove non sembra esserci via di scampo.

Consiglio la lettura agli amanti dell’horror e del folklore. Di sicuro, è un’ottima scelta per il periodo di Halloween.