Eroi | Recensione

Siamo all’interno di una fitta foresta in cui da tempo si è annidata un’ostile presenza da tutti chiamata “ombra”. Il mondo è nel caos e sembra non esserci via d’uscita, perché l’ombra è ormai tanto forte da essersi insidiata nel cuore delle persone, ma un gruppo di valorosi eroi è pronto a dare il tutto e per tutto per sconfiggere il nemico dell’umanità e riportare l’armonia sul pianeta. E così Inio Asano decide di catapultare i suoi lettori nel fantastico mondo di Eroi.

Dopo opere come “Buonanotte Punpun” e “Solanin”, in cui dramma e tristezza fanno da padrone, il mangaka decide di spiazzarci con una brevissima, bizzarra e divertente storia ambientata in un mondo fantastico abitato da strambi individui tutti diversi tra di loro. Serializzato in patria tra il 2015 e il 2018 da Shogakukan, questo fumetto giunge in Italia grazie a Planet Manga che ci propone un bel volume unico in bicromia. Inutile dirlo ma Eroi, esattamente come ogni altra opera del maestro Asano, è un manga atipico, perché comincia quando l’azione, in realtà, si è appena conclusa. O così sembrerebbe.

Il fumetto narra l’avventura, o meglio, la fine dell’avventura di un gruppo mal assortito di eroi che, dopo essere entrati in una foresta oscura per sconfiggere l’ombra malefica che da tempo ha gettato nel caos il mondo, si appresta a intraprendere il viaggio di ritorno verso casa. Tuttavia l’ombra, prima di morire, pronuncia una profezia: “sappiate che, se anche il mio corpo dovesse putrefarsi, la mia oscura anima è imperitura! Scomparirà solo quando ogni cosa tornerà a non esistere più nel nulla primordiale!”. La vera avventura, dunque, comincia qui; incamminatisi verso l’uscita della foresta i nostri eroi dovranno fare i conti con il male che piano piano si è insidiato nel loro gruppo e che sta riuscendo a corrompere alcuni di loro.

Finché gli umani restano umani, il male è destinato a essere sconfitto. Auguro gloria eterna alla terra madre Akaho!

Lo stile di Inio Asano è come sempre riconoscibile fra mille ma in quest’opera il sensei ha potuto togliere qualsiasi freno sia al linguaggio da utilizzare che alla sua creatività, e proprio per questo motivo tra i personaggi di Eroi troviamo creature bizzarre che portano il lettore a chiedersi: “ma da dove gli è uscita una cosa simile?”.

Assieme a personaggi pseudo normali dall’aspetto umano quali Yume-chan, Bun-shun e Yamamoto troviamo, per citarne alcuni,  Allucinante, un’enorme testa con delle antenne e gli occhi che richiamano la forma di una ruota, Coccodrillino che, come dice il nome, altro non è che un piccolo coccodrillo stilizzato (che un po’ richiama il personaggio principale di “Buonanotte Punpun”) che parla allungando le vocali finali delle parole e Panda-Reggiseno, una donna in lingerie con la testa di panda. Insomma, decisamente non i classici protagonisti di un’opera fantasy, ma un gruppo di strambi individui uniti unicamente dalla volontà di riportare la pace tra gli uomini.

Ma davvero basta sconfiggere l’ombra per riuscire a eliminare ogni crudeltà dal mondo? In un’opera che è al contempo parodia e dichiarazione d’amore nei confronti del genere fantasy, Inio Asano sviscera il tema del male in relazione alla natura umana, rendendolo il fulcro attorno al quale ruota l’intera storia.

Finché gli umani esisteranno, e resteranno tali, potrò nascondermi nei loro cuori…

Poco fa ho detto che gli eroi sono uniti unicamente da un obiettivo comune, infatti basterà leggere poche pagine per rendersi conto che il rapporto che li lega è estremamente superficiale e falso, dettato da un grande egoismo che non si sforzano nemmeno di nascondere. È quando l’ombra prende effettivamente una forma fisica che gli eroi si uniscono e combattono assieme, viceversa la sua sconfitta li mette l’uno contro l’altro dando il via a un loop che sembra non volersi più fermare, e questo eterno conflitto tra bene e male è sottolineato dal forte contrasto di colori presenti nell’opera.

Non è infatti un caso che Inio Asano abbia deciso di utilizzare, oltre al bianco e al nero, anche e soprattutto il rosso, colore che può infondere un certo senso di agitazione nel lettore e che non permette mai all’atmosfera di risultare realmente tranquilla. In questo modo, inoltre, l’autore riesce a rendere più evidente la presenza di luci e ombre, affermando chiaramente che le due cose non possono esistere l’una senza l’altra, in quanto sono un tutt’uno che necessita di tesi e antitesi per essere completo.

Questa dicotomia dell’essere, questa continua presenza di opposti che si incontrano e si scontrano è sottolineata anche dall’essenza stessa dei personaggi: li chiamano eroi perché combattono e sconfiggono la cosiddetta ombra, ma allo stesso tempo il male è tra di loro, si palesa attraverso le loro azioni egoistiche e attraverso i loro continui e irrispettosi scambi di battute. Nel gruppo dei personaggi insulti e parolacce sono all’ordine del giorno e nessuno cerca mai di nascondere gli attriti presenti tra loro, anzi, spesso e volentieri li fomentano portando alla luce il loro lato più buio, arrivando anche a raggiungere esiti disastrosi.

È l’esistenza di un comune nemico che sprona le persone a definirsi compagni? Oppure è l’esistenza di un gruppo di compagni che rende reale un nemico? Non riesco proprio a capirlo…

Ma quindi, in sostanza, cos’è che minaccia realmente il mondo? Che cos’è davvero l’ombra? In un surreale e divertente susseguirsi di eventi Inio Asano decide di muovere un’aspra critica verso la società moderna, dove la cosa più importante è apparire e non essere, mettendo in evidenza varie problematiche che affliggono tutti quanti noi. Nonostante le tematiche affrontate siano molte e alcune anche piuttosto impegnative, il mangaka decide di alleggerire drasticamente i toni inserendo momenti surreali e facendo della comicità il filo conduttore di tutta quanta l’opera, tanto che a una prima lettura l’intento critico potrebbe non sembrare così marcato quanto è in realtà.

La falsità nelle amicizie, le notizie di cronaca truccate, gli amori superficiali, la vana ricerca della gloria, sono tutti temi che possiamo capire perfettamente e con i quali l’autore gioca, riuscendo a creare un incredibile connubio tra divertimento e critica sociale. In perfetto stile Asano la storia subirà, ad un certo punto, un evidente cambio di rotta che accompagna il cambiamento psicologico di un particolare personaggio, e sarà proprio in quel punto che vi chiederete a gran voce quale sia il reale significato del concetto di “male” e se realmente è così universale come crediamo.