
FISHEYE, di Massimo Rosi, Stefano Cardoselli e Simone Bertoni, edito dalla Leviathan Labs, è un’opera travolgente e di gran respiro. Una storia che intreccia, citando Reading With A Flight Ring, quello che è un mix incandescente tra The Truman Show e il franchise di SaW. Una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
Travis è un poliziotto che vive con la sua famiglia in un piccolo villaggio di montagna americano, dove conduce una monotona esistenza. Eppure Travis è anche la star inconsapevole di un reality in perfetto stile Truman Show: manipolatorio, fittizio, corrotto. La sua vita cambierà radicalmente quando gli ascolti cominceranno a calare e il regista e la produzione dovranno prendere una decisione importante per salvare il programma. Le ultime quattro puntate, così, si trasformeranno nel calvario di Travis, un countdown verso il suo ultimo giorno, verso l’eterno successo. Perché si sa che al mondo niente fa audience come la morte.
I telespettatori vivranno qualcosa che mai si sarebbero aspettati.
In america edita da Scout Comics, in Italia dalla Levithan Labs, la storia di Rosi è un travolgente mix old shool, cruda, violenta, profonda e sanguinosa. Un racconto dove il lettore non può rimanerne indifferente. Uno spettacolo seguitissimo e famosissimo di cui tutti sono a conoscenza, tutti, tranne il protagonista ignaro della realtà inesistente che vive. Il punto di vista del produttore ed ovviamente del soggetto, Travis convinto di essere un ex-militare, adesso poliziotto, che si trova a vivere una vita fittizia. Un brutto calo degli ascolti.
Bisogna trovare una soluzione in un marketing series dove non si guarda in faccia nessuno. Gli ascolti sono tutto, valgono più di una vita stessa. Un’opzione valida, una modifica inaspettata dello show FISHEYE . Bisogna preparare il gran finale della serie, la sua stessa morte. Sì! Anche al costo di uccidere – realmente – il protagonista di punta. Ma sarà così semplice fare fuori Travis? E soprattutto in che modo? Per queste e altre risposte, vi invitiamo all’acquisto di un’opera davvero spettacolare ed esaltante.
FISHEYE , si regge splendidamente sulla equilibratissima sceneggiatura di Massimo Rosi. I personaggi variegati sono caratterizzati ottimamente. La forte impronta dell’autore si sente. Una pressa a fuoco indelebile capace di realizzare un film su carta dal ritmo travolgete ed entusiasmante. La capacità mischiare e bilanciare un mix pregevole di generi fa uscire fuori catalogo FISHEYE . Infatti, fugge ad ogni tipo di classificazione.
Vero e crudo oltre ogni limite!
Dramma, violenza, satira, realtà, fantascienza e profondità che sviscera in maniera diversa e fuori dai classici canoni dello spirito umano. Sia i lati positivi, ma soprattutto quelli negativi. Del resto si sa che il peggior nemico dell’uomo, è l’uomo stesso. Leggendo quest’opera infatti vi sarà possibile intravedere il grande “ventaglio” delle diverse manifestazioni dell’uomo. Soprattutto quando messo alle strette. La psiche di una violenza gratuita quasi ad identificarsi come una parafilia dove si trova piacere nel vedere il rialzo dell’Auditel. Rosi non si spreca, dalla prima all’ultima pagina.
I disegni di Stefano Cardoselli sono perfetti per quest’opera. Infatti lo “sporco” e i tratti si posano veramente bene nella storia. Uno stile artistico interessante con un tocco di disordine, mantiene la storia tetra e cruda. Se dovessimo osare, mi piace accostarlo ai lavori di Mignola, ma con quel tocco di cattiveria e “sporco” che li rende originali. Le colorazioni di Simone Bertoni, anche essi, sono una scelta azzeccatissima che seguono e evidenziano quanto fatto dall’artista. Anche il lettering e il design fanno il loro lavoro grazie alle celle che si alternano in maniera ordinata e disordinata. Perfino i balloon sono sempre al posto giusto e non coprono mai il dettaglio artistico.
Mai dire mai!
L’edizione fisica, anche questa come Under Hogs, è un bel mix di qualità che sta nel mezzo tra un cartonato e un brossurato anche se di base, risulta quest’ultimo. Le alette alla copertina, come se fosse una sovracoperta, aiutano a mantenere rigiro, al punto giusto, il volume che diviene comodo alla lettura. Ottima, al solito, la scelta della carta. Mai trasparente, mai troppo spessa o sottile. Perfetto. Un giorno, ma solo per una fattore di egoismo, spero in un vero e proprio cartonato. Il catalogo e le opere della LevLabs, se lo meritano! Ma soprattutto perché sono un fan degli hc.
In conclusione, FISHEYE , di Rosi, Cardoselli e Bertoni edito da Leviathan Labs, è un’opera davvero interessante. Un racconto oscuro che visita in maniera estremizzata, psichedelica, cattiva e tamarra (ma di quello bello, sottoscrivo) quella che può essere catalogata come un storia folle e malata dal ritmo impetuoso. Un opera decisamente da tenere in libreria. Un racconto costruito e basato sulla follia e il lato più oscuro dell’uomo, disposto a far tutto per il proprio tornaconto, disposto a far di tutto per sopravvivere.