Gli Strani Casi del Professor Munakata | Recensione

Gli strani casi del professore Munakata

Gli strani casi del professore Munakata, vol 1, scritto e disegnato da Yukinobu Hoshino ed edito da Hikari Edizioni, nella sua nuova Perfect Version, nonostante i suoi anni, non ha perso una virgola del suo fascino e teatralità. Un’opera che prescinde il tempo regalando formazione e informazione di un folklore inconsueto e poco conosciuto.

Il Prof. Munakata è un antropologo che studia folklore, favole e avvenimenti storici, convinto che molti dei miti e delle leggende che la storiografia tradizionale considera come frutto della fantasia dell’uomo siano in realtà basati su fatti realmente accaduti. Questa fantastica opera di Yukinobu Hoshino narra delle sue avventurose ricerche in giro per il mondo.

“Ovunque ci sia ferro ci sono cigni…”

Partiamo da un semplice presupposto: chi conosce Yukinobu Hoshino dovrebbe sapere che il mangaka è uno dei pochi che, per estro artistico e stile autoriale, si avvicina a quello che è il fumetto occidentale più odierno. Nel caso de Gli strani casi del professor Munakata, anno di pubblicazione 1995, abbiamo un’ulteriore conferma. Questo non solo perché nel 2008 – ad anni di distanza dall’uscita –ha vinto il Japan Media Arts Awards nella sezione manga, ma anche perché nell’essenza dell’opera si cela quella contemporaneità e modo di narrare che negli anni ’90 era tipica nel nostro continente Europeo.

Il modo sottile, elegante e soprattutto raffinato che Hoshino ha di narrare nell’opera in questione, fortifica maggiormente il focus che porta, come un bagaglio per un viaggiatore, sempre con sé in ogni opera. Bagaglio rappresentato dalle tematiche legate all’uomo e al suo rapporto con gli altri esseri umani e con la natura che lo circonda.

In Gli strani casi del professor Munakata, come sinossi anticipa, troverete l’aspetto folkloristico di mistero con risvolti archeologici. Ma se state pensando a Indian Jones siete fuori strada. Pensate che, per farvi capire l’importante presenza dell’influenza storica e culturale che Hoshino inserisce nelle sue opere, tra novembre 2009 e gennaio 2010 lo stesso British Museum ha dedicando una mostra al personaggio del professor Munakata in contemporanea con l’esposizione di statuette dogu, le quali compaiono nelle storie del personaggio creato dal mangaka.

Ma anche all’Accademia di Belle Arti di Torino nel 2010 sono state esposte ben 7 illustrazioni di fumettisti giapponesi, tra cui anche quelle del suddetto. Questa è la conferma del successo europeo e di un riconoscimento d’eccellenza.

“Stelle di ferro, Ali bianche.”

Ritornando all’opera in sé e per sé, in Gli strani casi del professor Munakata, aldilà di quello che già è stato citato ampiamente, ovvero la bravura dell’autore nel proporre cultura e fascino – lasciando il lettore dubbioso fino all’ultimo – ci sono i disegni. In questi potrete tranquillamente constatare il forte mix di influenze sia orientale che occidentale. Il realismo, le linee pulite e gli sfondi dettagliati fanno da cornice alla storia rafforzandone non solo il senso dell’estetica ma anche dando spessore alla storia, rendendola sempre interessante e mai noiosa nonostante ci sia comunque tanto da leggere.

La caratterizzazione dei vari personaggi, su tutti proprio quella del prof. Munakata, è coerente. Il professore infatti ha reazioni umane. Non si chiede come alcune cose siano possibili. Piuttosto prova a capirne il nesso ricercando constatazioni di fatto su avvenimenti reali aggregandoli a leggende e storie popolari.

In conclusione, in Gli Strani casi del professore Munakata, troverete qualcosa di diverso dal solito manga. Il tema stesso centrale, il folklore, sarà differente. Questo in quanto gli approfondimenti trattano non solo di storia e archeologia, ma soprattutto di miti. Quelli che non vi aspetterete mai, lontano dalle “luci” delle leggende più conosciute.