Harakiri – Volume 1

harakiri

A quasi un anno e mezzo dall’uscita del primo capitolo, la piattaforma Jundo arricchisce il suo catalogo e porta al Lucca Comics and Games 2022 il secondo volume cartaceo di Harakiri. Non vi è quindi momento migliore per parlare di questo titolo italiano frutto dell’idea di Andrea Virnicchi, in arte Virand.

La storia si apre nelle terre del Nihon. Un giovane con due spade legate in vita fissa il cielo, in cui volteggiano elegantemente i petali dei ciliegi in fiore. Basta un sospiro perché i ricordi paiano riaffiorargli alla mente. “Sono già passati 14 anni” annuncia, prima di imbarcarsi nel racconto di una leggenda: la storia del più grande guerriero del Nihon. Sullo sfondo di un paese abitato da un popolo codardo e diviso, privo di onore, il narratore ci introduce alla storia di come esso sia stato riunito sotto il vessillo di una grande guerriera e di come ella sia divenuta… il primo samurai!

Donna in un mondo di uomini

Quella proposta da Virand è una storia di azione e avventura, violenza ed onore, che pone al centro del suo palcoscenico la figura di Harakiri. La protagonista, da cui è tratto lo stesso titolo dell’opera, è il fulcro attorno al quale ruotano tutti gli eventi, nonché baluardo di una serie di valori che l’autore sembra portare avanti attraverso le sue tavole. Il primo volume si apre con un racconto, che porta il lettore istantaneamente all’epoca in cui Harakiri era conosciuta come la mantide bianca, pronta a difendere i deboli. Ciò che salta immediatamente agli occhi di chi legge è la scelta di una protagonista femminile in un mondo di uomini. Il nome Harakiri vola di bocca in bocca in ogni villaggio, ma nessuno è davvero consapevole che si tratti di una donna.

Lo stupore sui volti non solo dei barbari che vengono sconfitti dalla sua lama, ma anche delle donne che vengono da lei salvate, è immediata testimonianza che il setting creato da Virand è basato su un mondo maschilista, in cui le armi sono naturali solo se brandite da uomini, mentre alle donne spettano pettini e fermagli per rendersi belle. Harakiri, tuttavia, sovverte l’ordine in questo universo narrativo che richiama i tratti del Giappone feudale e si presenta come un’abile spadaccina pronta a mozzare la testa a chiunque minacci la libertà dei più deboli.

Harakiri: Forza e bellezza

In questa nazione in cui l’uomo dev’essere forte e la donna dev’essere bella, la protagonista di questo entusiasmante volume porta avanti una linea di pensiero innovativa, volta a sovvertire l’ordine naturale delle cose. <<La bellezza non è l’unico valore degno di essere riconosciuto>>. Le sue parole riecheggiano anche se lontane dal modo di pensare delle stesse donne che ha salvato. Harakiri porta avanti un progetto, un utopico mondo in cui la donna non è solo un oggetto da sfoggiare per l’uomo che la possiede. Attraverso le sue parole si rivive una storia che piacerebbe definire anacronistica ma che, purtroppo, è ancora presente in tante, troppe realtà.

La linea che separa realtà e fantasia si assottiglia pericolosamente ogni volta che Harakiri apre bocca, facendosi portavoce di un pensiero che vede la donna come padrona di se stessa, libera di brandire una spada o un pettine, purché sia una sua scelta. È sulla base di queste premesse che inizia il suo viaggio per la costruzione di un Nihon unito ed equo. Un Nihon in cui nessuna donna debba più soffrire.

La linea sottile

Una delle caratteristiche che maggiormente colpisce nella lettura di Harakiri risiede proprio nella sua concretezza. I temi che vengono trattati sono attuali e profondi ma non arrivano mai in maniera pesante alla coscienza del lettore, perché bilanciati da un’ambientazione quasi fantastica. Ai costanti riferimenti al Giappone feudale, così come conosciuto dai libri di storia, sono affiancati richiami ad elementi fantastici. Da bestie mitologiche, agli yokai, sino a guerrieri samurai fatti sotto forma di origami. L’alternanza di questi contenuti rende la lettura interessante e divertente ma anche intensa e riflessiva.

La bravura dell’autore emerge nel bilanciamento dei toni narrativi e nella capacità di dettare i tempi della storia, dando maggiore risalto ad alcune situazioni rispetto ad altre. In tal senso il viaggio di Harakiri può essere scisso in vari momenti, a seconda del luogo in cui si trova o di quello in cui è diretta. Vengono così posti in risalto i momenti in cui viene narrata la storia della sua nascita, in cui si parla del mondo ideale che ella vuole creare o degli ideali di onore di cui si fa portatrice, ma si da al lettore modo di prendere fiato attraverso intervalli leggeri, in cui viene mostrato in un’unica tavola il prosieguo del suo viaggio verso la meta successiva.

Mix di culture

Quest’avventura, caratterizzata da numerose scene d’azione a suon di spada e magia è quindi in grado di catturare abilmente l’attenzione del suo lettore. Fornendogli una storia interessante in cui non si vede l’ora di scoprire come continuerà il viaggio della sua eroina e se riuscirà a realizzare i suoi obiettivi, Virand ha creato un’opera entusiasmante in grado di instillare il seme della curiosità. Ad accompagnare questa trama di cui piano piano si stanno sciogliendo i nodi, ci sono le splendide tavole che danno vita ai personaggi.

È impossibile non cogliere l’influenza orientale nello stile dell’autore. La scelta del formato tankobon per la pubblicazione, il bianco e nero, in contrapposizione alle tavole a colori disponibili invece sulla piattaforma online di Jundo, lo stesso uso dell’ambientazione di stampo nipponico sono tutti elementi che rendono onore al formato manga. Ma Virand sembra andare oltre, verso la realizzazione di un vero e proprio mix di culture. In tal senso, gli elementi propri del manga incontrano il fumetto italiano. I volti, le forme e le espressioni spesso caricaturali dei personaggi sono pregni dell’influenza europea e permettono di realizzare un’opera unica nel suo genere.

Ponte tra due realtà

Harakiri è un perfetto trait d’union tra il mondo del fumetto giapponese e quello europeo, da un punto di vista estetico così come narrativo. Lo stesso esperimento webtoon che l’ha visto nascere sulla piattaforma Jundo per poi ottenere la serializzazione su stampa cartacea è indicativo di come esso sia la crasi di due mondi che per la prima volta trovano espressione d’insieme in questa originale opera. Senza dover mai rinunciare ai suoi toni cupi o alla rappresentazione di scene violente, Harakiri dona al lettore una storia d’avventura in grado di intrigare e divertire il lettore al momento giusto.

Con un volume che soddisfa i palati di chi ancora non si è convertito al digitale e ama sentire l’odore della carta stampata, Virand porta alla luce una storia che non è solo intrattenimento, ma parla al lettore di valori di umanità ed eguaglianza che non potrebbero essere più attuali. Questo primo volume segna l’inizio del viaggio, non solo per Harakiri alla ricerca del suo Nihon unito ed equo, ma anche per il lettore che ne segue le gesta, il quale non potrà fare a meno di desiderare di gettarsi quanto prima nella lettura del volume successivo.