
Oggi torniamo a parlare di Hien 2, il manga italiano nato dalle mani di Riccardo Lo Giudice, edito da Shockdom, di cui abbiamo appena letto il secondo volume (qui la recensione di Hien 1) che, anticipiamo, ha saputo attendere le aspettative.
Il mondo e le dimensioni descritti nei primi capitoli, continuano a delinearsi di pari passo alla storia. Questa volta, gli ambienti chiusi e quelli aperti si alternano a ritmo più lento, ma non noioso: resta piacevole e godibile osservare come i luoghi rispettino la verosimiglianza ma il tutto sia velato di mistero, di magia.
Proseguendo nella storia, il numero di personaggi aumenta e, quelli principali, si sfaccettano e si evolvono, raccontano le loro storie e interagiscono seguendo ruoli pressoché definiti, ma non scontati. Particolare il personaggio di Eiji, interessante il suo sviluppo ed il rapporto con il resto dei protagonisti.
La Kitsune resta un mistero ancora grande, all’interno della storia (anche se si presenta, in alcuni punti, come il cardine della stessa): è ambigua e potente ma, allo stesso tempo, evanescente; aspettiamo di leggere il prossimo volume per capire qualcosa in più rispetto a questa figura così elusiva. Anche i personaggi che, per ora, si stanno dimostrando antagonisti, si rivelano pian piano. Il protagonista, però, non sembra trattato come tale, anche se, sia dalle dichiarazioni dell’autore, sia dal modo in cui, proseguendo nella lettura, sembra ci siano indizi per una rivelazione, siamo fiduciosi sul fatto che, effettivamente, tutti i nodi verranno al pettine.
Continuando nella lettura
Le scene si susseguono seguendo una linea cronologica, alternata alla presenza di flashback interessanti su personaggi che appaiono nel primo volume, per non lasciare niente al caso. Non ci sono scene filler che, come viene specificato dall’autore stesso, sono state tagliate appositamente per rendere la storia più scorrevole. Esperimento riuscito, potremmo dire, dato che, il climax creato per arrivare alle scene di combattimento, non viene mai spezzato, per quanto si possa notare la presenza di piccoli intermezzi comici che, però, sono dosati e mantengono un tono posato e mai eccessivo.
Lo Giudice non disattende le nostre aspettative, in questo secondo volume, anzi. I disegni sono anche più elaborati: i nuovi personaggi presentati sono ricchi di dettagli, le posizioni in combattimento sono dinamiche al punto giusto, mai esagerate. Apprezziamo le scene di trasformazione o di evocazione che, ricche di dettagli e particolari, catturano l’occhio magneticamente.
I volti dei personaggi sono molto espressivi rispetto al primo volume, ma non risultano esagerati, anzi, potremmo inserirli in quel contesto di verosimiglianza dato dall’ambientazione e portano il lettore ad empatizzare molto. Il tratto calibrato, modificato ed adattato ad ogni tipo di situazione in modo da far risaltare solo quello che l’autore vuole evidenziare, rende ogni tavola piacevole da guardare, armonica.
Eravamo partiti da un primo volume promettente, abbiamo letto avidamente questo – nonché Hien 2 – seguito e lo abbiamo apprezzato in ogni sua parte. Lo Giudice riesce a raccontare in modo lineare, eloquente e semplice una storia in cui appaiono molti personaggi legati ad una mitologia lontana dalla nostra. Aspettiamo di leggere il volume successiv