
Il fascino del proibito, rito di passaggio all’età adulta, prova di coraggio, tattica di seduzione, chiamatela come volete. La cosa certa è che da sempre le letture horror piacciono ai teenager più di qualsiasi altro genere. In questo caso HorrorCam, di Silvia Benedetta Piccioli eD edita dall’ormai defunta Dunwich Edizioni, ne è la conferma.
Camilla, dodici anni, scrive storie di paura sul suo blog, HorrorCam. Un giorno riceve una strana e-mail da un indirizzo di posta sconosciuto, che riporta solo due parole: Villa Leuco. Camilla scopre che si tratta di una grande casa del Settecento immersa nella campagna a pochi chilometri dalla città in cui vive, e che è rimasta disabitata dal 1998, anno in cui morì la figlia dei proprietari.
Insieme a suo fratello Filippo e ai suoi amici, Daniele ed Ella, Cam deciderà di andare a esplorare la casa e scoprire perché nessuno ci abbia più messo piede, sperando di ricavarne una nuova, incredibile storia per il suo blog. E se la casa fosse veramente infestata dallo spirito della bambina? Come se non bastasse, quando arrivano alla Villa, Cam si accorge che qualcuno li sta seguendo…
Districarsi nella scelta di libri horror non è mai stato così facile.
HorrorCam si può benissimo aggiungere tra le letture più amate, soprattutto dagli adolescenti. Categoria, quella per i più giovani, che non conosce mai crisi. Ma se da un lato leggere una storia di una ragazzina che inizia a condividere i suoi racconti di paura porterà il lettore a comprendere il vero motivo del perché scrive cose del genere, dall’altro avrete modo di comprendere un’altra cosa: HorrorCam non è solo una lettura per ragazzi.
Partiamo dunque dalla caratterizzazione del personaggio. Cam ha comportamenti sani e consoni alla sua età. Per esempio si vergogna a parlare apertamente della sua passione con i suoi amici e conoscenti. Un dubbio onesto e sincero che può venire a tutti noi quando crediamo fortemente in quello che facciamo ma, magari, pensiamo che sia interessante solo per noi. Ma quando un giorno qualcuno scopre l’esistenza del suo blog Cam riceve semplicemente dei complimenti.
Il romanzo ci trascina al fianco di Cam!
Pensate un po’, mai come ora, nell’era del digitale e della tuttologia con Google, ricevere dei complimenti è quasi banale. Ma nel caso di Cam la cosa è stata appagante nonostante quello che accadrà in seguito e di cui, ovviamente, non vi parlo lasciandovi il piacere di scoprire questa lettura. Vi basta sapere che da qui in poi tutto cambierà per Cam, a tal punto che scoprirà l’esistenza di una villa rococò del Settecento disabitata e di nome Villa Leuco.
La storia che Silvia Benedetta Piccioli tira su in HorrorCam è davvero affascinante e avvincente. La narrazione, nonostante sia stata pensata per un pubblico di lettori giovani, risulta essere fruibile anche a chi, come me, ha qualche anno in più. Infatti, all’interno dell’opera non solo troverete le meccaniche adolescenziali ma anche molta angoscia e strazio che portano, indirettamente, – qualsiasi sia l’età del lettore – a ragionare su più fronti e linee di pensiero.
Questo accade principalmente perché i temi trattati dall’autrice sono molteplici. Per esempio come quello dell’amicizia, quello del come superare le paure e di conseguenza reagire, il lavoro di squadra, il rispetto, l’amor proprio e l’accettazione del “diverso”. Tema sempre fresco, ahimé. Lo sappiamo tutti ormai quanto è importante che un giovane che cresce maturi un legittimo, sano, stimolante desiderio di essere apprezzato e accettato dagli altri. Un desiderio che permette di attivare un’altrettanto sana spinta verso il miglioramento di sé e lo sviluppo di talenti, capacità, abilità. E nel profondo, la stessa Cam è vittima di questa voglia.
Una storia perturbante, minata da una suspense e pelle d’oca.
Il lessico scelto dall’autrice non è mai sopra le righe. Infatti il tutto risulta piacevole e diretto. In HorrorCam non troverete un contenuto scritto in una forma linguistica difficilmente comprensibile, e dunque facile da “abbandonare”. Scrivere bene non significa che bisogna usare una lingua diversa da quella che generalmente usiamo per parlare, ma che deve essere usata bene per esprimere con chiarezza quello che si vuole dire. Silvia Benedetta Piccioli lo fa egregiamente.
In conclusione, HorrorCam non è una semplice lettura per ragazzi. L’opera ha la capacità di mettere i brividi anche ai più adulti, grazie alle varie tematiche inserite nell’opera. Una lettura che non mette un punto, anzi, fino all’ultimo verrete travolti da un colpo di scena che non vi darà modo di liberarvi dalle diligenti brame della storia. Un racconto inquietante e maturo.