
Non è raro trovare libri che traggono ispirazione dal folklore estero. Forse perché gli elfi ci affascinano per la loro fredda bellezza; gli unicorni per la loro innocenza violenta; i vampiri per la loro sensualità sanguinolenta… Ma quante volte vi è capitato di leggere un libro che si basi su una leggenda derivante direttamente dal folklore italiano? Ebbene, se volete fare questa nuova esperienza, l’audiolibro “Il nido della masca” edito Vizi Editore, scritto da Christian Sartirana e letto da Librinpillole, fa sicuramente a caso vostro!
In Piemonte chiamano “nidi delle masche” certe particolari conformazioni di rampicanti secchi e alberi morti che si possono incontrare passeggiando nella campagna. Alcuni assomigliano a delle specie di capanne, altri a creature mostruose.
La superstizione contadina attribuisce a queste forme poteri magici e le collega alla scomparsa di molte persone nei boschi, soprattutto di bambini.
Aldo, il protagonista di questa storia, conosce bene la leggenda perché da ragazzino ha vissuto un’esperienza traumatica che adesso l’ha portato a essere il principale sospettato di una rete di orribili crimini. Rispondendo alle domande di una psicologa, ci racconta tutta la sua terrificante esperienza. A voi la scelta se credergli oppure no.
Il nido della masca è un bookmovie ispirato al folclore delle colline piemontesi.
Bookmovie nasce dall’incontro tra audiolibro e dramma radiofonico. Un’esperienza audio in cui la narrazione e la recitazione si fondono, mentre le componenti sonore, tipiche del cinema, rapiscono l’ascoltatore proiettandolo al centro della storia.
“Esistono zone d’ombra nella realtà in cui viviamo dove la luce della ragione umana è appena un fiammifero acceso nella notte dell’Universo e nascoste in quell’oscurità ci vivono delle cose terrificanti e affamate a cui non gliene frega un cazzo di niente se lei crede o meno che esistano.”
Tutto il racconto è un lungo monologo tra Aldo, il protagonista, e una psicologa. Aldo fin da subito non si fa illusioni pensando che qualcuno crederà alla sua storia. Infatti lui, fin da giovane, ha avuto delle esperienze di contatto con quelle che nel Piemonte vengono chiamate masche. Probabilmente queste figure sono conosciute con il termine più comune di streghe.
Non temete se non conoscete le leggende piemontesi perché Aldo, tramite tutta una serie di paragoni semplici ma precisi, spiega cosa sono, soffermandosi in particolare sui loro nidi. Nidi che non si formano ovunque ma che probabilmente a qualcuno di voi sarà anche capitato di vedere. In fin dei conti, sono solo alberi morti sui quale è cresciuto il luppolo selvatico. Niente di speciale, al primo sguardo.
Ma per l’immaginazione sensibile di un ragazzino, come lo era Aldo, quei nidi prendevano la forma di “giganti morti con la faccia affondata nel fango” o “insetti giganteschi con le zampe e le antenne fatte di rami ricurvi”.Insomma, fin dal primo capitolo, Aldo parla delle fantasie o, per meglio dire, delle paranoie che da piccolo aveva per quanto riguardavano queste deformazioni del terreno, facendo notare fin dal subito all’ascoltatore che aveva sicuramente un’immaginazione molto fervida. Immaginazione stimolata anche da Zia Nadia, considerata lei stessa una masca dai suoi compaesani. L’immagine che Aldo dà della zia fa capire al lettore che, nonostante sia passato parecchio tempo dagli eventi narrati, il terrore che lui aveva per quella donna è ancora vivo nel suo animo e le storie che lei gli raccontava continuano a stuzzicare la sua mente. E se non fossero solo storie?
Il nido della masca: Un racconto in cui la verità si scontra con la razionalità
Il racconto si presenta fin da subito come una dicotomia tra razionalità e irrazionalità. Fin dalla prima scena, si incontrano due personaggi che incarnano le due parti. La psicologa, scienziata per definizione e sostenitrice del metodo scientifico, si ritrova davanti Aldo, considerandolo uno dei tanti matti che deve curare. Aldo ha visto e sentito cose a cui nessuno di voi crederebbe e infatti, dai numerosi commenti ironici fatti dal protagonista, anche lui sa che nessuno gli crederà.
Il lettore viene tentato per la durata di tutto il racconto di abbandonare la sicurezza della scienza e di avventurarsi nei campi oscuri e ignoti di un mondo soprannaturale, ma quasi nessuno alla fine lo farà. Perché è più facile non credere a ciò che dice Aldo, adottando l’atteggiamento freddo e osservatore della psicologa anonima, piuttosto che rischiare di avere paura ogni volta che si entra in un bosco temendo che esso vi inganni cambiando la propria morfologia.
La psicologa rimane zitta davanti ad Aldo, forse ascoltandolo o forse ignorandolo. Anche Aldo stesso, a una certa, dubita del fatto che la psicologa stia ancora ascoltando quelle che lei considera delle semplici farneticazioni di un pazzo. In realtà, però, un occhio (o orecchio, visto che si tratta di un audiolibro) più attento potrà notare anche il simbolismo che si cela dietro a questa scelta narrativa: la ragione è muta davanti al racconto di Aldo. Perché essa non è capace di dare una spiegazione del motivo per il quale le esperienze di Aldo debbano essere per forza invenzioni e del perché ciò che racconta dev’essere per forza impossibile.
Una realtà che fa impressione
Tramite i numerosi effetti sonori collocati in maniera magistrale nei punti giusti della narrazione e grazie al tono roco, basso ma allo stesso tempo potente che Librinpillole dà al protagonista, questo audiolibro vi catapulterà nel racconto di Aldo. Non vi sembrerà solo di star parlando direttamente con il protagonista, assistendo al suo incontro con la psicologa.
Vi sembrerà proprio di seguire Aldo e il suo amichetto Eugenio nei boschi foschi e labirintici, all’interno dei quali si avventuravano da bambini; vi sembrerà di vedere Zia Nadia affacciarsi sulla porta della stanza di Aldo per dirgli che un suo amichetto è stato rapito dalle masche; vi sembrerà di stare accanto ad Aldo quando, da adulto incontra il suo amico d’infanzia e lo trova una persona completamente diversa. Questo effetto però, viene raggiunto anche grazie alle descrizioni curate, brevi, concise ma allo stesso tempo efficaci ed evocative di Christian Sartirana che con un linguaggio rude e pragmatico rende reali tutte queste ambientazioni.
Una vita pressoché normale
Il protagonista, in realtà, non è rimasto marchiato a vita dall’esperienza soprannaturale che ha avuto. Infatti, Aldo potrebbe essere tranquillamente uguale a qualcuno di voi: dopo aver abbandonato la scuola, si è focalizzato sull’imparare un mestiere che potesse assicurargli il pane quotidiano; ogni tanto si permette qualche sfizio; ha avuto delle fidanzate; pianificava addirittura di sposarsi prima che i brutti eventi della sua infanzia tornassero a fargli visita.
Ed è questo il bello: il lettore vede passare Aldo dall’età dell’innocenza e della fantasia all’età del realismo e della vita dura e nota che le convinzioni di Aldo riguardante quegli eventi terrificanti della sua gioventù non sono cambiate. Aldo rimane sempre coerente con sé stesso e niente riesce a smuoverlo dalle sue credenze. Non cerca la pietà né la compassione di nessuno ma ha un unico scopo: rivelare la verità una volta per tutte. È una persona che possiede un carattere forte come pochi e non potrete non stimarlo almeno un po’.
Il nido della masca: In conclusione
Se avete voglia di mettere le vostre convinzioni alla prova o semplicemente volete un libro che abbia delle ambientazioni diverse dalle solite ambientazioni estere, o se volete un protagonista che nonostante la sua rozzezza vi faccia sorridere, allora questo audiolibro fa per voi. Questo racconto vi lascerà sicuramente non solo una sensazione di orrore e dubbio ma anche un sentimento di nostalgia perché non potrete fare a meno di rimanere coinvolti dalla storia di Aldo. Vera o falsa che sia.