
La poesia dell’immagine dà sfondo all’inarrestabile ricerca di qualcosa che è ormai andato perso per sempre. Questo che sia un affetto o il ricordo di un passato felice. Del resto, l’arte della fotografia serve proprio a questo. Imprimere indelebilmente qualcosa che, nel corso del tempo, rimarrà là, fissa su quella carta lucida. Con La fotografa di Kenichi Kiriki, in Italia grazie a Hikari Edizioni, avrete la possibilità di scoprire – attraverso la lente fotografica – in maniera permanente un’elegante ode al potere evocativo del Giappone urbano meno conosciuto.
Iscritta di recente al club di fotografia del suo liceo, la giovane Ayumi passeggia per le strade di Tokyo per imparare a usare la sua attrezzatura e a padroneggiare la tecnica fotografica. Noi la seguiamo nelle sue peregrinazioni urbane che servono anche come pretesto per esplorare la capitale giapponese.
“La fotografa è un opera genuinamente intimista e gentile”
Sotto l’occhio attento della moglie Rumiko Tezuka, figlia di Osamu Tezuka, Kenichi Kiriki chiude un’opera in soli tre volumi che definirla semplicemente un manga risulterebbe banale. Infatti con La fotografa assisteremo ad una vera e propria esplorazione urbana. Un mix tra manga, guida turistica e diario di viaggio. L’attenzione al dettaglio e alla particolarità sarà il centro gravitazionale di una Tokyo meno popolare ma allo stesso modo carica di fascino.
Quello che constaterete a fine lettura sarà infatti proprio la difficoltà di inserire La fotografa all’interno di una categoria specifica. Credetemi: non sarà facile individuarla e soprattutto rimanerne convinti. Ma siamo sinceri! Kenichi Kiriki confeziona qualcosa di molto fuori dagli schemi di cui ormai siamo abituati. Per essere totalmente diretti: La fotografa è un opera genuinamente intimista e gentile, che usa come orpello un “flash” per mostrare alcune meraviglie.
Il susseguirsi di scatti di luoghi, momenti, usanze e incontri di abitanti autoctoni farà crescere l’interiorità di Ayumi. Questo, inevitabilmente, si rifletterà sul lettore, regalandogli un’esperienza di lettura unica. Ma se state pensando che vi troverete davanti ad una ragazza che gira per Tokyo e fa semplici scatti, siete fuori strada.
“Un pellegrinaggio fatto di scatti…”
Con La fotografa avrete una vera e propria guida alla bellezza. Infatti, ad ogni posto che la nostra fotoreporter visiterà seguirà una piccola Wiki dove l’autore – con non poca attendibile ricerca – vi spiegherà tutte le particolarità del posto con tanto di mappa delle linee tranviarie.
Ma come già accennato ampiamente, con l’opera in questione avrete anche una sorta di diario di viaggio dove la stessa Ayumi riverserà tutto il suo essere. Una narrazione che si intreccerà non solo con l’estro artistico, la voglia di apprendere e conoscere attraverso questo pellegrinaggio fatto di scatti, ma anche la miglior essenza di quelli che sono gli slice of life scolastici.
Anche se La fotografa vive perfettamente di luce propria, non possiamo non ammettere che c’è quasi certamente lo zampino di Rumiko Tezuka. Certo, Kenichi Kiriki ha tutto un suo stile di disegno, ma di riflesso troviamo “molta scuola Tezuka”, per esempio: la pulizia, le linee sottili, i volti e i corpi dolci e arrotondati, l’attenzione al dettaglio nello sfondo e così via.
In conclusione, La fotografa è un’opera che non ti aspetti. Un manga su strati che non è solo quello. Una guida, un diario, un compendio che infonde ancora una volta carattere al fascino e mistero di una delle città più belle del mondo. Un’aggiunta assai gradita in libreria.