L’inferno è femmina | Recensione

Ci sono dark fantasy interessanti che spesso, però, si lasciano influenzare in maniera errata replicando un po’ meccaniche narrative troppo usate e ripetute. Poi ci sono anche i mix equilibrati che presentano concetti, di stile, di un’idea, che formano un monumento pregevolissimo che si evolve anche in un senso di bizzarria, stravaganza e singolarità. Se non si fosse ancora capito stiamo parlando di L’inferno è femmina di Arianna Petracin, edito da Dark Abyss Edizioni.

La protagonista del romanzo è Becca, una ragazza quasi diciannovenne, adottata, che scopre improvvisamente di non essere umana. Lei è in realtà un demone, e non un demone qualunque, bensì la principessa degli inferi, l’unica nata femmina nel sottosuolo. Ha un carattere forte, deciso, decisamente arrogante ma anche molto dolce. La sua personalità, già molto particolare, viene esaltata dal fatto di essere appunto un demone. Finalmente sente di aver trovato il suo posto, di essere a casa. Si sente forte, potente e, in seguito, capirà di essere anche spietata. Lei è la principessa degli inferi, viziata e coccolata da tutti, persino da Lucifero che, ammaliato da lei e dal suo carattere sfrontato, le lascia passare di tutto.

Grazie a Caronte, il traghettatore, attraversiamo il fiume Acheronte, che divide la città dell’Inferno dai gironi.

Protagonista indiscussa della storia è Rebecca, un personaggio in grado di far affezionare il lettore per la sua paradossale grande umanità. Nonostante sia bellissima e incredibilmente potente troviamo in lei anche dei difetti: è arrogante e impulsiva, il suo forte carattere la porta a tenere testa persino al Re degli Inferi e anche a commettere degli errori che, però, riesce a riconoscere. Altro personaggio fondalmentale è il principe degli inferi, Aidan, che svilupperò un rapporto molto forte con Becca e che diventerà il secondo punto di vista della narrazione.

Oltre a loro vi sono altri personaggi secondari che, seppur non vengano descritti nei minimi dettagli, riescono comunque ad avere una loro tridimensionalità e a rilsutare intriganti. Demoni, licantropi, angeli e streghe sono solo alcuni degli individui che popolano questo universo e che riescono a farsi spazio tra i protagonisti, anche grazie a capitoli narrati attraverso il loro punto di vista.

Quello descritto da Arianna Petracin non è il solito Inferno stile dantesco dove dominano dannazione e disperazione, tutt’altro; sembra piuttosto un mondo che, seppur animato sìda vizi che caratterizzano anche la nostra realtà, riesce a risultare estremamente piacevole per i suoi abitanti. Lusso e sfarzo fanno da padroni, così come la bramosia e passioni di altra natura. Tutto è intenso ed elevato alla massima potenza, e al posto di fuoco e fiamme in questo Inferno troveremo castelli e splendidi paesaggi naturali.

Se perde le staffe, quella ragazza mi distruggerà l’intero Inferno!

Lo stile narrativo è molto semplice e diretto, veloce. Arianna Petracin evita i ghirigori e preferisce andare dritta al punto presentandoci un testo semplice ma in grado di arrivare a tutti, e proprio qui sta la sua bellezza. Non è necessario trovare un momento di totale calma e concentrazione per approcciarsi a questa storia perché è il classico tipo di narrazione che si può gustare ovunque. Intrattiene e diverte, e proprio grazie alla sua semplicità si lascia divorare.

Nonostante il ritmo sia sempre accattivante, dalla primissima all’ultima pagina, avvicinandosi al finale di assiste a una sorta di evoluzione soprattutto per quanto riguarda le tematiche. La leggerezza continua a caratterizzare l’intero libro, ma si comincia a percepire un’intensità maggiore per quanto riguarda i sentimenti dei personaggi, intensità che lo stesso lettore potrà sentire sulla propria pelle, fino ad arrivare alla conclusione che ci lascia sperare in un sequel. Una nota di merito va all’edizione cartacea del libro, già bella di per sé ma impreziosita da diverse illustrazioni.

L’inferno è femmina è una lettura accattivante, in grado di catturare il lettore e intrattenerlo in qualsiasi momento e luogo. Con uno stile semplice e divertente Arianna ci introduce in un inferno che, a dirla tutta, tanto inferno non è e a creare una storia e dei personaggi che si faranno amare senza troppe difficoltà.