
Cosa succederebbe se Hunger Games e Percy Jackson si incontrassero? E se, per una volta, a essere cacciati non fossero gli umani ma le divinità? Cosa succederebbe se gli umani avessero la possibilità di conquistare i poteri di una divinità? Per scoprirlo, non vi resta che leggere Lore, edito Sperling & Kupfer e scritto da Alexandra Bracken, autrice conosciuta dal grande pubblico per la tetralogia di Darkest Minds.
In seguito a una ribellione, Zeus ha punito gli dèi con l’Agone. Ogni sette anni, per sette giorni, sono costretti a diventare mortali e sono alla mercé dei discendenti di antiche Case, pronti a ucciderli e prendere il loro posto. Dopo aver incrociato il cammino del più potente tra gli immortali, responsabile dello sterminio della sua famiglia, Lore è fuggita. Ma quando Atena, ferita, la va a cercare e le propone un’alleanza per vendicarsi , la ragazza suo malgrado accetta di legare il suo fato a quello della dea. Tra scontri all’ultimo sangue e tradimenti, Lore riuscirà a ottenere la sua giustizia e soprattutto a rimanere in vita?
“Per Miles, quei nomi – Atena, Artemide, Apollo, Poseidone, Efesto, Afrodite, Dioniso, Ermes e Ares – erano storie antiche, non mostri vivi e vegeti che avevano rifiutato di svanire quando un nuovo Dio era salito alla ribalta nelle loro terre.”
L’idea di partenza del libro è sicuramente molto originale: per sette giorni, ogni sette anni, gli dei diventano mortali. Se un Cacciatore riesce ad ammazzare uno degli Olimpi, conquista il suo potere e la sua immortalità, diventando di fatto un nuovo dio. Dopo sette anni però, così come lui ha dato la caccia alle divinità durante il periodo dell’Agone, il nome di questa settimana in cui gli dei diventano umani, anche gli altri Cacciatori gli daranno la caccia perché desiderosi di diventare immortali.
I cacciatori si dividono in varie Case che si distinguono in “Linee viventi” e “Linee estinte”. Questo perché, da quando Zeus lanciò questa maledizione sugli dei a causa della loro disobbedienza, quattro delle nove Case originarie sono state eliminate. Queste quattro Case sono: La Casa di Meleagro, La casa di Bellerofonte, La Casa Di Giasone e La Casa Di Eracle. Durante la storia, il lettore scoprirà anche il motivo per il quale queste Case sono state eliminate. Le restanti Case sono: La Casa di Odisseo, La casa di Teseo, La casa di Achille, La Casa di Perseo e La Casa di Cadmo. La storia si concentra però soprattutto sullo scontro tra quest’ultime due Case. Infatti, Lore appartiene alla Casa di Perseo e si ritroverà a dover combattere contro Ira, il dio della Casa di Cadmo.
A inizio libro inoltre, troverete un elenco di tutte le Case con il loro relativo marchio. A fine libro invece, troverete un elenco completo di tutti i nomi dei vari personaggi, che sono veramente tanti. I personaggi importanti sono veramente pochi, mentre gli altri sono solo comparse che hanno però un’influenza sulla storia.
“Non è sempre la verità a sopravvivere, ma le storie a cui vogliamo credere. Le leggende mentono. Nascondono le imperfezioni per poter raccontare una bella storia, o per insegnarci come dovremmo comportarci, o per assegnare la gloria ai vincitori e la vergogna a coloro che falliscono.”
Il worldbulding e il sistema magico, come avete potuto notare, sono molto complessi. Non è assolutamente un libro per tutti perché, se è vero che si presenta come un mix tra Percy Jackson e Hunger Games, manca comunque di quella chiarezza narrativa caratteristica delle saghe per i giovani ragazzi. È un libro che vi manderà spesso in confusione ma questo solo perché Alexandra lascia molte cose alla libera interpretazione del lettore. Anche il finale è per molti versi aperto, invitando il lettore a dargli lui stesso una spiegazione.
È importante sottolineare il fatto che, sebbene sia vero che alcune cose deve capirle il lettore, l’autrice spiega in modo chiaro le dinamiche più complesse e importanti della storia. L’Agone ha un sistema leggermente più complesso di quello descritto sopra, per esempio, ma l’autrice spiega per ben due volte il suo funzionamento in termini precisi e chiari, rendendo la sua comprensione facile per il lettore.
“Lore aveva fatto ciò che era stata addestrata a fare, affondando il pugnale nel cadavere fino a quando rimase immobile e non ci fu più neanche un filo d’aria a muovere i polmoni. Era stata la rabbia che l’aveva condotta a piedi nudi attraverso i campi e le strade serrate. Era stata la rabbia a tenerla in vita e in movimento. La rabbia l’aveva nutrita quando aveva fame.”
La copertina, uguale sia in Italia che in lingua originale, in realtà non è solo un bel rivestimento che attira lo sguardo del pubblico. Dà infatti molte anticipazione su quella che è la storia del libro in questione. Sulla copertina, viene rappresentata Medusa, immediatamente riconoscibile dai serpenti che ha in testa.
La protagonista si chiama Lore (come il titolo del libro) ed è l’ultima erede della casa Perseo. Non è un caso quest’ultimo fatto perché infatti, Perseo fu l’eroe che ha ucciso Medusa, tagliandole la testa. Ma non è l’unico collegamento che si trova tra trama e copertina. Infatti, il viaggio che Lore compie ha come scopo il raggiungimento dell’ègida, ovvero lo scudo della Dea Atena sul quale è attaccata proprio la testa di Medusa. Ma i collegamenti non finiscono qua. Medusa è stata trasformata da Atena in un mostro perché il Dio Poseidone l’aveva stuprata in un suo tempio. In uno dei dialoghi più importanti tra Lore e Atena, la Dea finalmente risponde a una delle domande più comuni degli studiosi: perché Atena ha punito Medusa, e non Poseidone. La giustificazione della Dea della Saggezza si ferma veramente semplicemente al fatto che Poseidone fosse un Dio e quindi era impossibile punirlo, o va oltre?
Anche una delle scene finali che marchiano il raggiungimento dell’apice del development di Lore, è collegato all’ègida e alla figura di Medusa, quindi potete ben capire che il riferimento non è per niente casuale e non va semplicemente a indicare il fatto che uno dei temi del libro sia il femminismo.
“Ti puoi convincere di stare inseguendo una preda solo fino a quando questa non si volta a mostrarti le zanne.”
Questo è un libro che tratta di alcune tematiche abbastanza insolite per uno Young Adult. Infatti, Alexandra inserisce al suo interno dei riferimenti alla leucemia e allo stupro minorile, ma sono entrambi temi trattati con distanza. Non per uno scarso impegno da parte dell’autrice, ma più che altro, perché l’autrice si va a focalizzare su un altro tema: il femminismo.
Infatti, questo libro è stato etichettato come femminista perché ci sono dei dialoghi che richiamano questo movimento e soprattutto, perché la protagonista vive in una società patriarcale. Nonostante il libro sia ambientato ai giorni nostri, Lore vive in una comunità che pensa ancora che lo scopo principale delle donne sia la semplice riproduzione. La protagonista cerca in tutti i modi di lottare contro le leggi maschiliste della sua società, a volte fallendo e a volte vincendo la lotta. I dialoghi con Atena sono estremamente interessanti da questo punto di vista perché si dà finalmente una voce un po’ più originale a questa dea, considerata contemporaneamente progressista e maschilista.
“La chiamavano la dea dagli occhi grigi, ma Lore capì in quell’instante che non era per il colore. Era perché quando ti fissava, come stava fissando lei in quel momento, si rivelava la sua vera età. Guerre, civiltà, mostri, morte, tecnologia, esplorazioni: quegli occhi avevano visto passare millenni, misurandoli come Lore avrebbe fatto con le ore di un giorno”
Non vi aspettate di trovarvi davanti gli dei comici e amichevoli della saga di Riordan. Gli dei rappresentati da Alexandra sono rigidi, bellicosi, vendicativi e orgogliosi. Calpesterebbero chiunque per il potere e l’autrice non si fa problemi a descrivere in maniera cruda ed esplicita anche le scene più sanguinose. Insomma, le divinità rappresentate nel libro sono a tutti gli effetti delle divinità provenienti direttamente dall’effettiva mitologia greca e sono creature consapevoli di essere gli esseri più potenti del mondo, comportandosi di conseguenza.
Se Alexandra è accurata nella rappresentazione delle divinità, lo è anche nel ricreare, in chiave moderna, l’ambientazione dell’Antica Grecia. Infatti, oltre a far indossare ai personaggi dei look che richiamano l’antichità, Alexandra usa delle parole greche precise per indicare determinati concetti che appartengono alla civiltà greca antica. Lo stesso nome della caccia Agone è il termine specifico che i Greci usavano per indicare le gare; vengono anche accennati concetti come la poiné, ovvero la vendetta, e la aidos, ovvero la vergogna; ma non solo: l’autrice utilizza concetti specificatamente greci come il kleos, ovvero la gloria, e l’areté ovvero la capacità di eseguire il proprio compito.
“Kleos è l’onore che deriva dal diventare leggenda, qualcuno che gli altri tengono in vita grazie a storie e canzoni. Il tuo corpo può morire, ma il tuo nome vivrà per sempre.”
La parte romance non è molto significante all’interno di quest’opera. La ship principale c’è, ma il suo development non è seguito in maniera così scrupolosa come lo sviluppo della trama. È un friends-to-lovers che a inizio libro prende le sfumature di un enemies-to-lovers ma è un elemento che rimane sempre in secondo piano.
Diversa la situazione per il rapporto di amicizia tra Lore e Miles, che è lo stereotipo del migliore amico catapultato nel mondo soprannaturale della protagonista. È quel personaggio che ha lo scopo di alleggerire l’atmosfera ma che sa anche essere serio nei momenti opportuni. La devozione e la lealtà sulle quali i due basano la loro amicizia però, sono evidenti sin dalla prima pagina e i due personaggi resteranno fedeli a questi due valori per tutta la storia.
“Pensavi che possedessi un cuore? Il cuore è solo un muscolo.”
Se volete un libro che vi ricordi i pomeriggi passati a leggere i libri di Riordan o della Collins ma che non sia una mera copia di questi due capolavori e che abbia anche delle tinte più mature, allora Lore di Alexandra Bracken fa decisamente per voi. Prendere questo libro in mano è come fare una full immersion nel passato mitico dell’Antica Grecia. Un passato dominato da lotte tra gli dei, umani tracotanti alle prese con le punizioni divine e giovani ragazzi e ragazze desiderosi e desiderose di essere i nuovi eroi di cui la gente parlerà dopo secoli dalla loro morte.