
La piattaforma italiana Jundo, giorno dopo giorno, continua ad arricchirsi di opere nostrane ed internazionali. Tra le più recenti proposte nella home dell’applicazione spicca, in particolar modo, Of Machines and Beasts. L’opera cinese di Chen Xi, pubblicata in patria dalla Kuaikan Comics, approda in Italia con i suoi primi 13 capitoli in costante aggiornamento, proponendo un fumetto stile shonen fantasy in cui non mancano avvincenti combattimenti ritagliati su misura per il peculiare mondo in cui è ambientato. Facendo leva su un’interessante premessa questo manhua si addentra nel forse abusato mondo degli shonen, cercando di differenziarsi dai più famosi titoli del momento ma al contempo richiamandone alcuni aspetti, sopratutto a livello visivo.
L’umanità è morta! Dopo un armageddon che non ha lasciato superstiti la terra è riportata ad uno stato primordiale. In questo mondo post apocalittico, risorgendo dalle ceneri, due razze opposte combattono per ciò che resta: I Cyborg, simbolo del progresso tecnologico, e gli Spiriti Bestia, tornati a essere un tutt’uno con la natura. Shi Heitong, uno spietato assassino cyborg che odia tutto – tranne il sarcasmo – è costretto ad accompagnare un gruppo di Spiriti Bestia in una ricerca per ripristinare il mondo distrutto. Ma non è mai facile sfuggire al proprio passato. Chi erediterà la terra nella guerra fra macchine e natura?
Fame di lettura
Quante volte capita di iniziare un’opera e avere la sensazione, dopo le prime pagine, di non aver capito nulla? Of Machines and Beasts è un webtoon il cui setting può non essere compreso al primo sguardo. Le tavole iniziali di questo manhua sono un’arma a doppio taglio. Attraverso un flusso narrativo rapido, in cui tutto accade repentinamente, innestano nel lettore quella genuina curiosità che lo spinge a voltare pagina senza mai fermarsi. La voglia di conoscenza della storia, il suo futuro svolgimento così come la sua naturale e misteriosa origine fanno crescere in chi si approccia alle tavole una vera e propria insaziabile fame di lettura. Al contempo, però, lasciano un po’ l’amaro in bocca, un senso di frustrazione che nasce dalla mancanza di informazioni necessarie a comprendere davvero cosa stia succedendo.
Tra le tante opere che, indirizzate ad un pubblico particolarmente giovane si prendono il loro tempo di spiegare l’ambientazione, i personaggi e la storia, Of Machines and Beasts decide di distinguersi, scegliendo un approccio più rischioso, incentrato sul dosare le informazioni da somministrare al lettore, puntando sul solleticare la sua curiosità senza mai dargli il quadro completo della situazione, “costringendolo”, così, a voler continuare la lettura. Questa sorta di tiro alla fune tra autore e lettore risulta essere però un meccanismo vincente che porta quest’ultimo a porsi numerose domande le quali, solo proseguendo nella storia, troveranno a loro tempo accurata risposta.
E’ il momento dell’azione
La velocità che contraddistingue le prime tavole di questo volume diviene ben presto un suo elemento caratterizzante. Se molti shonen prediligono una tecnica narrativa basata sul building up della storia, sfruttando il crescendo di tensione per poi esplodere nelle scene d’azione che tanto infervorano chi legge, Of Machines and Beasts getta invece immediatamente i suoi personaggi nella mischia. Sfruttando la verticalità tipica dei webtoon, fumetti nati per essere letti sul computer o sullo smartphone, le tavole di quest’opera si riempiono immediatamente di scene ricche di combattimenti all’ultimo sangue…o all’ultima rotella.
Ciò che spicca particolarmente è l’originalità dei meccanismi di combattimento. La peculiare ambientazione che vede contraposti Cyborg e Uomini Bestia permette, infatti, di dare origine a scontri stravaganti in cui non sono le arti marziali, le doti da spadaccino o la magia a fare la differenza, ma è l’uso che ognuno fa del proprio corpo. Entrambe le fazioni, anche se in modo differente, sono infatti caratterizzate da abilità innate, legate alle loro parti meccaniche o a quelle bestiali. Ciò implica che ogni personaggio di quest’opera presenta abilità uniche e particolari che gli permettono di distinguersi dagli altri e, al contempo, che ogni combattimento è differente a seconda dei protagonisti che vengono ad affrontarsi.
Non è solo uno scontro tra fazioni
Nonostante la premessa del manhua sia chiara sin da subito, quest’opera sembra molto di più di una mera guerra tra razze. L’autore, infatti, sempre attraverso la sua tecnica di dosaggio delle informazioni, capitolo dopo capitolo presenta i suoi personaggi, rivelandoli poco a poco. Anche colui che pare essere il protagonista, Shi Heitong, è avvolto da un alone di mistero che viene lentamente calato facendo scorgere al lettore chi vi è sotto. Come spesso accade in questo genere di opere, niente è come sembra: il più innocuo dei personaggi potrebbe incarnare un eroe leggendario e un anziano del villaggio potrebbe rivelarsi essere una frana dei combattimenti dall’aria un po’ sfrontata. E’ piacevole scoprire poco per volta cosa nasconde ogni personaggio e, nonostante la storia sia solo agli inizi, l’autore è stato abbastanza abile da fornire gli elementi necessari per catturare l’attenzione del lettore all’amo.
Anche se tra i vari aspetti che compongono l’opera è innegabile che sia stata data priorità a quello artistico, spingendo sulle componenti shonen fantasy piuttosto che sulla caratterizzazione dei personaggi, quest’ultima non è comunque trascurata. Rivelando poco a poco i loro segreti, chi legge si trova a volere vedere di più di ognuno di loro, finendo per affezionarvisi anche quando in realtà non si conoscono ancora. In tal modo si riesce a godere dell’opera a tutto tondo. La scelta narrativa operata da Chen Xi, infatti, gli permette di ovviare al problema tipico dei più rinomati shonen: lo squilibrio dell’opera.
La narrazione che non annoia
La maggior parte dei manga di successo del medesimo genere patisce il problema, appunto, dello squilibrio che si crea tra l’epicità delle scene d’azione e la noiosità di quelle che ad esse seguono. Così si hanno archi narrativi ad alta tensione seguiti da decine di capitoli di allenamento che, più che rilassare, finiscono con lo stancare il lettore. Of the Machines and Beasts, invece, almeno in questi primi capitoli, sembra non essere affetto da tale problema. Lasciando che i combattimenti rimangano il fulcro centrale dell’opera, sfrutta la comicità per riempire quegli spazi e quei tempi che devono necessariamente intercorrere tra una scena d’azione e l’altra.
L’autore coglie questi momenti, inevitabilmente presenti, per fornire al lettore quelle informazioni necessarie a meglio comprendere cosa stia accadendo davanti ai suoi occhi. In una cornice comica, dominata dal sarcasmo del protagonista, Chen Xi sceglie i tempi intercorrenti tra un combattimento e l’altro per rispondere a tutte quelle domande che le scene ad alta tensione fanno naturalmente sorgere nel lettore, evitando che esso si possa annoiare, troppo concentrato sul soddisfare la propria curiosità.
Un disegno che non stona
Ciò che fa da cornice a tutti questi elementi sono dei disegni che ben si prestano al setting prescelto. Sia i Cyborg che gli Uomini Bestia sono rappresentati con estrema cura per i dettagli. Chen Xi non solo si impegna a differenziarli, offrendo ad ognuno caratteristiche diverse in linea con le proprie abilità, ma si diverte a sfruttare espedienti narrativi per creare dei personaggi sempre più originali. Così un diverso stato di avanzamento evolutivo in entrambe le razze dà modo di creare disegni diversi, parti del corpo innovative, tutte differenti le une dalle altre. Anche i paesaggi non sono trascurati. In un mondo post apocalittico l’autore sceglie di reinventare flora e fauna, lasciando a chi legge la gioia di riempirsi gli occhi con scenari del tutto inusuali.
E’ innegabile che sia possibile riscontrare in alcune tavole e, in particolare, in alcuni personaggi, una sorta di influenza da parte dei titoli di punta sul mercato manga. In questo modo la capigliatura del protagonista richiamerà Bakugo di MHA, uno dei primi personaggi inquadrati dal basso sembrerà Kimimaro di Naruto e per un attimo penserete quasi di intravedere Sukuna di Jujutsu Kaisen. Nonostante ciò le somiglianze rimarranno sempre vaghe e limitate all’aspetto artistico, lasciando che sia la storia a dimostrare la totale originalità dell’opera.
Un fumetto che si fa sfogliare, anzi un webtoon che si fa scrollare
In conclusione Of Machines and Beasts ha tutte le carte in regola per competere sul popoloso mercato degli shonen. Con i suoi eccentrici combattimenti, con i suoi divertenti protagonisti e con il suo ritmo narrativo rapido ed incalzante che non stanca mai, è in grado di accalappiare qualsiasi tipo di lettore ed invogliarlo a scrollare le sue pagine digitali. In attesa di continuare la lettura di questa divertente opera, i primi capitoli disponibili su Jundo saranno un antipasto in attesa della portata principale, che arriverà con i successivi archi narrativi.