One room angel – Recensione

one room angel

Il nome di Harada non è sicuramente nuovo a chi naviga da un po’ nel mondo dei Boy’s Love. Nel bene o nel male la Sensei si è sempre distinta nel panorama Yaoi, non solo per il suo indistinguibile tratto, ma soprattutto per la tipologie di storie che propone. Profondamente psicologiche, spesso dominate da personaggi dalla personalità malsana, subdola, eccentrica. Esse sono in grado di provocare nei loro lettori un subbuglio di emozioni, non necessariamente positive che, tuttavia, lasceranno sempre il loro segno. One room angel, per certi versi, mantiene alcuni degli elementi distintivi della mangaka, proponendo una storia profonda, multilivello, angosciante ma allo stesso tempo divertente. Questo volume unico, edito da Star Comics, mostra, forse per la prima volta, una Harada ancora inedita, in un racconto agrodolce che sarà impossibile non amare.

Koki è un uomo che lavora come commesso in un kombini e vive la sua vita per inerzia. Un giorno, nel tentativo di calmare due teppisti venuti ad attaccare briga in negozio, viene accoltellato e, un momento prima di perdere i sensi, vede apparire davanti i suoi occhi uno splendido Angelo dalle bianchissime ali. Convinto sia lì per portarlo con sé all’altro mondo, sarà con enorme sorpresa che, sopravvissuto, troverà l’angelo “comodamente” seduto ad attenderlo a casa. Questi, reduce da una totale perdita della memoria, sembra essersi stanziato nella stanza troppo piccola in cui Koki risiede. Dopo un iniziale rifiuto per quello che sembra un problema più grande di lui, Koki finirà con l’addolcirsi e legarsi sempre di più a quell’angelo dalle fattezze di un liceale senza peli sulla lingua. Inizierà così una stravagante convivenza alla ricerca della immancabile questione in sospeso che pare legare l’angelo al mondo terreno.

Alla ricerca del mio posto nel mondo

In un panorama editoriale, in cui l’accento viene per lo più posto sulla tendenza alla normalizzazione della tematica queer e sulla volontà di rappresentare la quotidianità dell’amore omosessuale, Harada non è nuova nell’andare controtendenza e portare nelle librerie storie di relazioni disfunzionali, malate, permeate da uno squilibrio di potere tra i suoi personaggi. E’ forse per questo che One Room Angel spicca particolarmente tra le sue opere, rivelando una storia che, per quanto non sia priva delle peculiarità dell’autrice, non sembra incentrata su un amore malsano quanto sulla ricerca di se stessi.

I due protagonisti, che non potrebbero essere più dissimili per età, vissuto e interessi, si ritrovano in realtà come compagni di un viaggio di cui la strada è ancora oscura. Koki non trova il suo posto nel mondo. Logorato da sentimenti di rimpianto e dolore nei confronti del fratello, non riesce a trovare lavoro e si mantiene a stento. Dall’aspetto poco curato, con uno sguardo truce che incute timore, sembra esser bravo solo a risolvere liti coi pugni, nonostante il suo animo si riveli in realtà essere candido quasi quanto le piume dello sventurato Angelo che si ritrova come compagno di stanza. Al contrario, l’Angelo non ha memoria della sua vita passata e si sente sperso, intrappolato nel limbo tra la vita e la morte.

One Room Angel, in maniera del tutto inaspettata, porta il lettore a scrutare con sempre maggiore attenzione i suoi personaggi, impegnati nella scoperta di sé e del loro ruolo in questa vita, a volte troppo breve. Le loro differenze, così appariscenti a livello estetico, così immediate all’inizio della lettura, sembreranno svanire con lo scorrere delle pagine, facendo maturare nello spettatore la consapevolezza di quanto le realtà dell’Angelo e di Koki siano in realtà molto più simili di quanto ci si potesse aspettare.

Un amore diverso

Tenendo fede alla sua tradizione Harada sceglie di narrare la storia di un amore a modo suo. Discostandosi da ciò che rievoca la parola nell’immaginario comune, l’autrice pianta il seme di questo dolce, rassicurante, sentimento nelle prime pagine del manga. Koki e l’Angelo si trovano ad essere legati l’uno l’altro, non solo perché vivono insieme in una stanza troppo stretta, ma perché, inspiegabilmente le loro anime sembrano essersi connesse. Se Koki è felice l’Angelo è pervaso da un’energia positiva. Se Koki è triste, però, l’angoscia e la pesantezza dei suoi sentimenti negativi si riversano sull’altro, deprivandolo della carica vitale, portando le sue piume a cadere quasi fosse un fiore appassito.

L’amore che viene dipinto nelle tavole di One Room Angel non è un’amore romantico o passionale. E’ qualcosa di dolce che trova le proprie radici nel profondo dell’animo dei suoi personaggi, che cresce e trae la sua forza da questo legame non voluto ma che diviene necessario. Perché quando si ha la consapevolezza che la propria gioia è l’altrui energia, improvvisamente essere felici diviene quel traguardo che si deve assolutamente raggiungere.

Koki, abituato a vivere in un profondo stato d’angoscia, si trova ad essere salvato dalla sua stessa sofferenza quando si accorge di come questa prenda forma concreta sul corpo dell’Angelo. Un sorriso diviene forza, una lacrima equivale ad una piuma caduta. Un semplice espediente narrativo si tramuta in un potete messaggio che colpisce dritto al cuore del lettore.

Comicità spiazzante

La storia che Harada sceglie di raccontare in One Room Angel non è leggera, non è spensierata. Come la maggior parte delle sue opere, anch’essa indaga su quegli aspetti oscuri dell’essere umano, su quei sentimenti negativi di cui spesso è scomodo parlare. Le sensazioni di angoscia, sofferenza e tristezza che i suoi personaggi sentono sono amplificati dai disegni e dalle espressioni che riproduce sulle sue tavole. Eppure, nonostante ognuna di essa arrivi come una stilettata al cuore del lettore, questi non potrà che sorridere alle sciocche battute di cui il manga è ricolmo.

Chi si approccia alla lettura di questo volume non potrà trattenere una risata alle gag comiche proposte da suoi protagonisti e si ritroverà, anzi, spiazzato alla leggerezza con cui esse sono proposte in molteplici momenti della storia. Nonostante ciò possa sembrare un ossimoro, rapportato al tema centrale del manga, in realtà Harada ha giocato su un delicato ma vincente equilibrio. Le battute sapientemente inserite nel corso della storia permettono infatti non solo un migliore fluire della stessa, ma consentono al lettore quel respiro, quella boccata d’aria fresca, necessaria per tornare subito dopo in apnea nelle profondità del racconto.

Col suo inconfondibile tratto e la sua sagacia Harada svela un nuovo aspetto di sé e del suo talento al mercato Italiano. Una storia profonda, angosciante, in grado di rubare ai suoi lettori lacrime e sorrisi a più riprese. Con un messaggio di speranza e di riscatto personale, quasi inedito nel bagaglio bibliografico dell’autrice, One Room Angel si presenta come novità assoluta nel panorama Yaoi, col potenziale di conquistare qualsiasi tipologia di lettore.