Pelle d’uomo – Recensione

Pelle d'uomo

Scommetto che chiunque, indipendentemente dalla propria identità di genere, abbia desiderato, almeno una volta nella vita, di vestire i panni dell’altro sesso. Che sia solo per curiosità o per qualche ragione precisa, non sarebbe male avere a disposizione una pelle alternativa da indossare a proprio piacimento. La graphic novel francese Pelle d’uomo di Hubert e Zanzim, edita Bao Publishing, ci parla proprio di questo…. e tanto altro!

“Le donne della nostra famiglia custodiscono un segreto. siamo in possesso di una pelle d’uomo”

In un imprecisato anno del rinascimento e in un’imprecisata città, la diciottenne Bianca viene promessa in sposa al nobile ma sconosciuto Giovanni. Nulla di nuovo per l’epoca che vede il matrimonio solo ed esclusivamente come un affare tra due famiglie. Dopo un primo incontro formale e di poche parole con il suo futuro sposo, l’animo romantico di Bianca rimane però insoddisfatto. Prima che avvengano le nozze vorrebbe infatti conoscere meglio Giovanni, parlargli a lungo scoprendo i suoi interessi, ma tutto questo viene ritenuto ridicolo da parte della madre che sostiene siano passi successivi al matrimonio, non precedenti. Del resto, non si può mica rischiare che i due giovani non si piacciano mandando a monte le nozze e provocando uno scandalo sociale!

In soccorso alla sconsolata Bianca, giunge la sua madrina che la invita a soggiornare a casa sua nei giorni precedenti al matrimonio. Il vero obiettivo è quello di farle dono di un oggetto raro, tramandato di generazione in generazione dalle donne della famiglia: una pelle d’uomo. Indossandola, nessuno scorgerebbe più la delicata fanciulla che è Bianca ma vedrebbe un affascinante giovanotto di nome Lorenzo. Con queste sembianze, Bianca può mettere in atto il suo piano di avvicinare il promesso sposo Giovanni per conoscerlo nella sua quotidianità.

“Tra le mie dita curiose, l’organo a me sconosciuto prese vita”

Dopo aver indossato vestiti maschili e aver imparato a camminare come un vero uomo, Bianca, anzi Lorenzo, si mette alla ricerca di Giovanni. Il primo incontro con il futuro sposo non è dei più incoraggianti: Giovanni, infatti, lo invita per una bevuta con i suoi amici e insieme disquisiscono goliardicamente su quanto sarebbe bello condividere le proprie mogli e amanti, riducendole a mero oggetto sessuale. Non un buon inizio per la povera Bianca che se ne torna dalla madrina ancora più abbacchiata di prima e decisa a non indossare più i panni di Lorenzo.

La notte però porta consiglio e il giorno dopo Bianca non resiste alla tentazione di tornare a essere Lorenzo. Giovanni, presa ormai confidenza, decide di condurlo in un luogo un po’ segreto della città: alla locanda Il gatto strabico. Per Lorenzo questo luogo rappresenterà una vera e propria rivelazione e gli aprirà gli occhi su una realtà di cui non aveva la minima conoscenza. I clienti della locanda sono uomini che in questo luogo liberano i propri freni inibitori abbandonandosi alle loro vere inclinazioni: indossare abiti femminili, amoreggiare con altri uomini, sperimentare i propri desideri proibiti. Al gatto strabico ognuno è libero di essere se stesso, ma appena si esce varcando la soglia, l’oppressione sociale ricompare accompagnando l’uomo a casa dalla propria famiglia e a messa la domenica successiva.

Lorenzo farà così la conoscenza del vero Giovanni, quello che non si manifesta né in presenza dei genitori né davanti agli amici. Il Giovanni allegro, passionale e irriverente che fa sentire Lorenzo altrettanto desideroso di spogliarsi di tutte le convenzioni sociali che gli appesantiscono l’animo. Più Lorenzo passa il tempo con Giovanni, più i due si rendono conto del sentimento che sta nascendo tra di loro… fino all’inevitabile abbandono alla passione carnale.

“E così, il mio futuro sposo mi iniziò a tutti quei piaceri che due giovani uomini possono regalarsi l’un l’altro”

È qui che per Bianca iniziano i guai, quando si rende conto di essere innamorata di Giovanni che a sua volta è perdutamente innamorato della pelle d’uomo dal nome Lorenzo. Dopo il matrimonio, per Bianca inizia una doppia vita: quella di donna e moglie che cerca di essere amata dal proprio marito e quella di uomo e amante che gode dei piaceri di un amore proibito.

Quanto può durare però questo gioco? Riuscirà Bianca a farsi amare come donna? Dove porterà la relazione tra Giovanni e Lorenzo? Mentre il lettore si pone queste domande, in città si insinua il fanatismo religioso guidato dal parroco della città, nonché fratello di Bianca, che da il via a una crociata contro ogni genere di lussuria e piacere corporale.

Giochi di prospettiva

Le illustrazioni di Pelle d’uomo ricordano molto quelle raffigurate sui rosoni in vetro colorato di certe chiese e palazzi antichi. I personaggi sono privi di prospettiva risultando quasi bidimensionali mentre i paesaggi sono realizzati seguendo le regole del disegno tecnico con linee nette e precise che, insieme all’utilizzo alternato di chiaro e scuro, conferiscono la sensazione di profondità. I colori sono brillanti e stesi senza sfumature allo scopo di creare forti contrasti. La scelta della tonalità è spesso simbolica: ad esempio si usa molto la scala del rosso per sottolineare le scene più lussuriose e peccaminose. La pelle della protagonista spicca per essere l’unica completamente bianca, forse solo per richiamare il suo nome o per conferire al personaggio un alto grado di purezza.

Il volume inoltre è ricco di tavole a pagina intera dove nello stesso ambiente viene presentata una sequenza di eventi, mostrando allo stesso tempo anche luoghi esterni ed interni. Questa tecnica rende le tavole maestose e ricche di dettagli.

Una pelle d’uomo per scoprire se stessa

Durante la lettura di pelle d’uomo vengono presentati talmente tanti temi importanti che è difficile ogni volta intuire la piega che prenderà la storia.

Inizialmente abbiamo una giovane ragazza che vorrebbe semplicemente conoscere e amare prima delle nozze la persona con cui è destinata a passare il resto della vita. Il tema della principessa ribelle alle convenzioni sociali lo affrontiamo da quando siamo piccoli ma lo scopo, in genere, è sempre la conquista amorosa e del “vissero felici e contenti”. Cosa succede però quando l’amore è a senso unico? Succede che il matrimonio si riduce a una facciata sociale dove l’unica a restarne veramente ingabbiata è la donna. L’uomo, nonostante il vincolo sacro del matrimonio, non si è mai posto problemi a cedere ai propri vizi prendendo con sé una o numerose amanti. La donna che compie adulterio subisce invece l’onta della vergogna sociale venendo ripudiata e allontanata dal marito. Due pesi, due misure.

Ancora oggi si sprecano le metafore e le giustificazioni a favore di una mentalità maschilista su quelli che dovrebbero essere i desideri sessuali di una donna.

Nei panni di Lorenzo, Bianca scopre che perfino un uomo con la mente aperta come Giovanni è vittima degli stereotipi di genere ritenendo le donne inferiori. Attraverso i loro dialoghi e vivendo il punto di vista maschile, Bianca abbandonerà il ruolo di fanciulla un po’ sottomessa per autodeterminarsi come donna. La sua evoluzione non avviene attraverso il confronto con le altre donne che la circondano e che si sono arrese al loro ineluttabile destino. Bianca diviene la forza motrice che porterà le sue amiche al cambiamento e lo stesso Giovanni sarà influenzato positivamente dalla determinazione di questa donna.

Una pelle d’uomo per meravigliarsi

Parallelamente all’evoluzione del ruolo femminile, assistiamo alla scoperta di Bianca del mondo omosessuale. Lo stupore è paragonabile a quello di Alice che giunge nel paese delle meraviglie. Bianca in vita sua non ha mai preso in considerazione l’idea che un uomo potesse indossare vestiti da donna o baciare con desiderio un altro uomo. Non credeva neanche che si potesse stare a proprio agio completamente nudi davanti ad altri. Capisce che le piace svestirsi dei panni di Bianca per sentirsi più libera: libera di camminare scompostamente, libera di parlare sboccatamente, di bere fino a svenire e di fare l’amore senza perdere la reputazione.

Tuttavia, si rende conto che anche questa vita è fin troppo limitata e confinata tra le mura del gatto strabico. Fuori c’è la vergogna, il senso di colpa, la rabbia verso le derisioni che mettono in dubbio la mascolinità e soprattutto la paura di essere scoperti. Sentimenti alimentati da chi si erge portavoce di Dio parlando di peccato e punizione, che istiga la persecuzione del diverso facendo leva sulla salvezza dell’anima se si mantiene puro il corpo.

La storia è ambientata in epoca rinascimentale ma non vi sembra di trovare fin troppe somiglianze con la situazione attuale? La strada affinché ogni persona possa essere libera di esprimere la propria identità di genere e orientamento sessuale senza paura è ancora lunga.

Una pelle d’uomo per riscattarsi

Pelle d’uomo è dunque un viaggio attraverso le varie sfaccettature della personalità umana. Chiunque si può sentire rappresentato da uno dei tanti personaggi della storia. Il messaggio più bello trasmesso è quello di lottare sempre per il proprio diritto a essere se stessi e felici nonostante ci sia sempre chi voglia negarlo. In un periodo in cui c’è sempre più bisogno di nuovi modelli in cui riconoscersi, Pelle d’uomo spicca per la sua forza empatica verso le persone più discriminate. Una graphic novel che andrebbe letta con attenzione a partire dall’adolescenza. Consigliata a tutti quegli adulti che sono ancora troppo influenzati da quei valori religiosi che continuano a ostacolare l’evoluzione sociale.