
Nonostante il “Monaco folle” nasca in una famiglia povera che gli nega l’istruzione, come molti sanno, Rasputin matura una profonda attrazione per la religiosità e i temi mistici. Già da molti anni i russi considerano Rasputin uno dei personaggi storici peggiori mai apparsi sugli annali della loro storia nazionale. Star Comics parte con un gennaio esplosivo con Rasputin il patriota vol. 1, basato sulla storia originale di Masaru Sato, disegnato da Il maestro dell’horror giapponese Junji ito e sceneggiato da Takashi Nagasaki.
Yuki Mamoru, soprannominato “Il Rasputin del Ministero degli Esteri”, viene arrestato dal Dipartimento Investigativo Speciale della procura di Tokyo. L’unico diplomatico capace di stringere rapporti con i vertici dell’Unione Sovietica, nonché uno di quelli che si spende di più per la restituzione delle isole del nord, rimane coinvolto in una “indagine nazionale”: con quale accusa?
“Un traditore colpevole di aver distrutto il paese.”
Rasputin il patriota è un thriller politico mozzafiato basato sulla storia vera di Masaru Sato, un ex diplomatico giapponese che, ai tempi in cui si trovava di stanza in Russia, venne accusato di vendita di segreti di stato. Il manga si ispira al suo coraggioso braccio di ferro con il procuratore che, deciso a condannarlo con ogni mezzo, farà luce su alcuni eventi e figure chiave che hanno determinato gli esiti di questa vicenda.
Partiamo dunque col dire che vedere un Junji Ito immischiato in un seinen storico/politico a tinte gialle non è cosa di tutti i giorni. Ma cosa troverete all’interno di questo manga? La risposta è abbastanza ovvia e le premesse fatte sin dalla sinossi sono mantenute. Infatti chi leggerà l’opera avrà modo di conoscere la storia de il diplomatico Yuki Mamoru, considerato da tutti “Il Rasputin del Ministero degli Esteri”, capace di stringere rapporti con i vertici dell’ormai ex URSS.
Attenzione, non fate l’errore banale di leggere “seinen storico/politico” uguale a noioso, perché non è assolutamente così. Infatti il susseguirsi della storia risulterà essere molto avvincente e le atmosfere cupe, marce e quasi claustrofobiche si riveleranno vincenti e rasenteranno il grottesco.
“La penitenza (ospitale) riservata al patriota.”
E qui, storia a parte, c’è ovviamente il tocco unico del maestro Ito. Diciamocelo chiaramente; tutto quello che fa quest’uomo è sempre meraviglioso. Questa sua capacità scinde dal fatto che piaccia o meno il genere horror (e infatti questo manga non lo è). È incredibile, però, come sappia portare una storia di un certo tipo su altri livelli. Non importa quanto possa essere “statica” o non in linea con i gusti di un lettore specifico abituato a leggere altro, lui gli dà vita propria.
Non è cosa da tutti rendere interessante, artisticamente parlando, la lotta tra un funzionario diplomatico e un pubblico ministero. Lui può. Questo manga è fottutamente intrigante. È quello strano positivo che, nella sua strambezza, vi ritroverete a navigare con la mente sperando che arrivi presto il volume 2. In Rasputin il patriota la tensione si percepisce maggiormente proprio grazie ai disegni, i quali aiutano a smorzare gli eventi diplomatici che risultano essere sempre interessanti. Inquietare è un arte.
Se prendi uno come Ito, capace di fare ciò, e lo metti su una storia da intrighi politici, il risultato è sorprendente. I complimenti vanno ovviamente anche a Takashi Nagasaki, che rende fruibile la storia di Masaru a un pubblico più ampio, svariato e variegato.
In conclusione, se avete voglia di leggere un seinen diverso dal solito e un Junji Ito che si sbizzarrisce dando forma a sensazioni strane anche disegnando un semplice essere umano in maniera terrificante, Rasputin il patriota è l’opera adatta a voi. Una storia molto solida e eccitante.