
RENATO SERRA, di Meucci e Carta
Geniale, storicamente accurato, ironico, colto e nozionistico al punto giusto; tutto questo e infinitamente di più, con l’aggiunta di una spolverata di realismo magico è Renato Serra, edito Kleiner Flug, disponibile alla lettura fino al 3 aprile (issuu.com/kleinerflug).
Renato è un giovane e promettente critico letterario di Cesena. Dirige la Biblioteca Malatestiana, ha mille progetti nel cassetto, amici vicini e lontani, una passione smodata per i libri e una certa tendenza a oziare e sognare a occhi aperti. Ogni tanto si innamora. Ogni tanto va in bicicletta. Studia. Scrive. Viaggia. E’ pieno di idee e tutti si aspettano molto da lui. Viene freddato da un proiettile sul monte Podgora, il 20 luglio 1915. A trentun anni. Questa è la sua storia. Una storia malinconica e dolce. Una storia che parla del valore del tempo.
La biografia dietro al Serra – al grande critico cesenate Serra, ingiustamente poco conosciuto, apprezzato nientemeno che dal Contini, direttore della Biblioteca Malatestiana, autore di un pilastro della letteratura italiana: Esame di coscienza di un letterato e tragicamente morto in guerra a soli trentuno anni – viene riportata a flash da Meucci e Carta, con delicatezza e citazioni dagli scritti dell’autore.
C’è tanto da leggere, condensato in questo volumetto a colori di sessantacinque pagine che porta il lettore direttamente nella vita di uno sregolato e svogliato giovane Serra, che prende la vita con la leggerezza dei ventenni e con l’angoscia degli animi sensibili. Un giovane visionario, competente, alle prese con l’esistenza e con gli impegni che questa porta con sé: è questo il ritratto del critico dietro le quinte.
I disegni dal tratto tremulo, i riempimenti pastello, le ambientazioni reali, fanno assaporare le città che Renato conoscerà nell’arco della sua vita e rendono la lettura di questo volume estremamente piacevole, ma sono i dialoghi e la narrazione il vero centro dell’opera.
Quest’ultima è, infatti, impostata in modo da scandire il tempo, come se si dovesse cercare di afferrarlo in qualche modo (in fondo, Serra è morto giovane, durante il Primo Conflitto Mondiale, e chi è che cerca di fermare il tempo, se non i giovani sensibili, con la paura del futuro?).
Nell’opera è possibile notare una progressione temporale -eccezion fatta per l’incipit che ricorda lontanamente Cent’anni di Solitudine-, un susseguirsi cronologico degli eventi che, però, sono stretti in flash, come piccole parentesi aneddotiche di una vita breve e all’insegna dell’indecisione: l’animo di Serra è sempre in bilico tra il voler godere dei momenti e il dover portare a termine qualcosa, in qualche modo.
C’è una costante voglia di migliorarsi, di imparare davvero, ma allo stesso tempo ci sono spinte che portano il giovane Renato fuori dal binario su cui si era prefissato di correre (dall’attività di bibliotecario a quella di intellettuale politico, il Serra storico fu un uomo impegnato sotto molti punti di vista).
I testi di questo volume, poi, sono delle piccole, grandi citazioni a tutta l’opera del critico e, dulcis in fundo, il lettore sarà invogliato a leggere persino la bibliografia, in cui la vena polemica del Serra verrà ripresa in maniera creativa e puntuale.
Con la spiccata capacità di rendere tutto estremamente fruibile e di contestualizzare in maniera precisa le citazioni delle opere, i testi di Meucci e la mano di Carta realizzano un’opera divulgativa toccante, riflessiva ed ironica, che scandisce il tempo per anni dando un’accentuata sensazione di caducità che si protrae dall’inizio alla fine del volume; colori tenui e tratti leggeri rendono il tutto gradevolissimo alla vista e donano un’atmosfera a metà tra il sogno e il ricordo.
Con questa, solo all’apparenza, piccola perla, Kleiner Flug è riuscita a dare risalto ad un personaggio storico e letterario di capitale importanza, che ci ricorda che fra mille milioni di vite, c’era un minuto per noi.