Richard Upton Pickman, Diari e lettere | Recensione

Richard Upton Pickman, Diari e lettere

Richard Upton Pickman è uno dei personaggi più affascinanti e perversi dell’universo Lovecraftiano. Da “Il modello di Pickman” fino alla sua particolare condizione necrofaga. Questo interessantissimo personaggio sembra continuare a vivere attraverso il tempo, e grazie a Christian Sartirana abbiamo la possibilità di estendere la conoscenza della psiche e dei sentimenti di questa figura attraverso Richard Upton Pickman, Diari e lettere, edito da Black House Edizioni con illustrazioni di Matteo Bocci.

Una ricostruzione originale degli ultimi giorni di vita tra i comuni mortali del giovane pittore Richard Upton Pickman. Aggiornata e arricchita con uno stile che riprende le orme di H.P.Lovecraft. Tra Salem e Boston e i misteri del mondo sotterraneo. Nell’opera troverete una prefazione di Christian Lamberti su “Il surrealismo dell’orrore in arte e letteratura”, Richard Upton Pickman. Diari e lettere, di Christian Sartirana e illustrato da Matteo Bocci, una postfazione di Miranda Gurzo con “Dissezione di un artista da incubo” e il racconto de “Il Modello di Pickman” di H.P.L in una nuova traduzione a cura di Caterina Santochirico.

Room for rent

Se pensate che Richard Upton PickmanDiari e Lettere sia un’opera destinata ai soli estimatori di H. P. Lovecraft vi sbagliate di grosso. Questo conturbante personaggio viene presentato e sviscerato attraverso la mano di Christian Sartirana, il quale è stato magistrale nel rendere accessibile a tutti la sua pubblicazione. Si parla infatti di un’opera che si può far piacevolmente gustare anche dal lettore che non si è mai approcciato agli scritti del solitario di Providence. Questo dunque permette al lettore di potersi immergere nelle terrificanti ambientazioni dell’autore. Nonostante ciò, Richard Upton Pickman, Diari e Lettere non è un’opera che -come molte altre – semplicemente ripropone. Al contrario, riesce a brillare di luce propria infastidendo chi vive nell’oscurità. Non pensate quindi di trovarvi di fronte all’ennesimo trita e ritrita, perché non è così.

Un perfetto connubio tra originalità e mantenimento dello status quo. Sartirana non stravolge, bensì modella le basi solide sulle quali inizia a costruire il suo lavoro, mettendoci del suo ma rispettando religiosamente quella che è l’opera originale. Un lavoro non da poco in quanto sarebbe molto semplice cadere nel banale o, al contrario, osare troppo rischiando di sfociare in qualcosa di poco convincente e quasi da corso scolastico, ma con Richard Upton Pickman, Diari e Lettere ciò non accade mai.

“Caro Don, come butta dalle tue parti?”

Le tinte lovecraftiane vengono accompagnate da una splendida caratterizzazione di tutti i personaggi, a partire dal protagonista fino alle figure di secondo piano. La loro psiche è ben delineata, strutturata, nulla è lasciato al caso, soprattutto per quanto riguarda Pickman, narratore in prima persona della storia, scelta narrativa azzeccatissima in quanto permetterà al lettore di immergersi ancora più a fondo nell’affascinante morbosità di Richard.

Perfettamente dipinte sono anche le ambientazioni: Sartirana, anche questa volta, è stato capace di descrivere talmente bene i luoghi della storia da renderli quasi visibili agli occhi di chi si cimenterà nella lettura. Ma le ambientazioni del racconto non sono dipinte solo a parole: straordinarie le illustrazioni di Matteo Bocci, in grado di creare un’atmosfera maggiormente immersiva nel quale il lettore rimarrà – per forza di cose – avviluppato senza possibilità di liberarsi.

La festa dei Graticci

L’edizione, il lavoro grafico e d’impaginazione è mostruoso. Infatti quando leggete “Diari e Lettere” non sarà uno scherzo. Le pagine pergamena con l’effetto vecchio e macchiato vi accompagneranno momento dopo momento. Scordatevi la classica pagina bianca, semi trasparente o quel giallino fastidioso. Qui avrete veramente in mano delle lettere degli inizi del ‘900. Non posso non nominare ovviamente la postfazione di Christian Lamberti. Una prospettiva che lascia il segno sul il surrealismo dell’orrore nell’arte e nella letteratura.

Pagina dopo pagina l’orrore prende sempre più vita, ma proprio per questo sarà difficilissimo staccarsi dalla lettura. Un affascinante senso del macabro, tetro, decadente avvolge tutto il testo, rendendo Richard Upton PickmanDiari e Lettere un’opera inaspettata e straordinariamente riuscita, in un edizione davvero di lusso da custodire gelosamente.