
Magia, colonizzazione, politica, una rivoluzione senza precedenti, due donne valorose che combattono per i loro valori e la sopravvivenza del loro popolo e una storia d’amore che vi farà battere il cuore. Questi sono gli elementi che compongono The Unbroken, il romanzo d’esordio di C.L. Clark, primo libro della serie “Magic of the lost” , edito in Italia da Oscar Vault.
Touraine è una soldatessa Qazali. Rapita da bambina, è stata allevata come arma per uccidere e morire in nome dell’impero Balladaire. Ora la sua unità è in viaggio per scortare la Principessa Luca Ancier a El-Wast, il paese natio di Touraine per sedare una rivolta. La giovane protagonista si accorgerà che i legami di sangue sono più forti di quanto pensasse, perché mentre i ribelli vengono giustiziati, uno di loro si fa avanti chiamando la ragazza con il suo vero nome. Stordita, Touraine si rende conto che alla fine El-West non si è scordata di lei.
“Non ci sono dèi, solo superstizioni. Nessuna superstizione può farti male”
Partiamo subito col dire che la storia raccontata da Clark non è sicuramente una storia le cui promesse sono particolarmente originali. Chi non ha mai letto un fantasy basato sui intrighi politici, munito di magia e ricco di spargimenti di sangue ? Clark riesce però a rendere innovative queste premesse abbastanza comuni, usando diversi meccanismi.
Una delle abilità che subito Clark dimostra nel libro sta nella costruzione del worldbilding, che si basa sul mondo arabo. Tutto ciò che lo scrittore descrive ricorda questa civiltà: la cultura, l’architettura, l’abbigliamento, ma soprattutto il periodo storico, ovvero quello dell’occupazione Francese. L’idea che sta alla base della costruzione di Balladaire, si ispira proprio a quell’avvenimento storico, come si evince dai nomi e dalla descrizione di quella terra.
Le scene d’azione non sono da meno. La trama è dinamica e non dà mai cenni di rallentamento, facendo un uso massiccio di scene d’azione esplicite e sanguinolente. I primi capitoli ne sono la testimonianza: l’impiccagione dei ribelli e la morte improvvisa della Lord Governatrice Cheminade. Nessuno è al sicuro dalla penna di Clark. Inoltre, la fluidità dei dialoghi permette al lettore una lettura abbastanza scorrevole, anche se ogni tanto qualche parte più complessa la si può trovare ( il giusto per non rendere la storia banale, ma originale e adatta al temi che l’autore vuole descrivere) .
“Mentre soffia sulle montagne, mentre accarezza i fili d’erba, mentre mi chiama fuori dal mio giaciglio, il vento ancora urla il mio nome”
Per quanto riguarda il sistema magico , invece, l’autore ha usato delle descrizioni abbastanza vaghe. Ci indica che esistono diversi tipi di magia che provengono da divinità diverse: I Taargen e il loro dio animale, Gli Shalani e il loro dio della carne. Ma non tutte le nazioni si sono sottomesse a questa religione: una di queste nazioni ribelli è proprio Balladaire che l’ha abolita del tutto lasciandosi alle spalle quelle false credenze.
In questa parte della storia, ciò che prevale di più è l’aspetto militare. Clark descrive un esercito dall’aspetto molto occidentale, come quello che si vede nei film americani. Tuttavia c’è una cosa positiva che subito sarà evidente all’occhio del lettore, ovvero la presenza delle donne-soldato.
Questo libro affronta molti temi, inserendo al proprio interno anche storie d’amore a tema LGBTQ+. Trattandosi di un mondo basato sulla prevalenza delle donne non poteva non mancare un intrigo amoroso tutto femminile. Il personaggio in discussione è Touraine, la protagonista di questa storia. All’inizio potrete notare una piccola infatuazione per la soldatessa Pruett, ma andando avanti con la lettura, una volta che Touraine si dirige nella magione della principessa Luca come sua assistente i suoi sentimenti potrebbero cambiare. Ma tutto ciò è solo uno sfondo di quelli che sono i temi principali di questo military fantasy, ovvero il colonialismo e tutto ciò che ne consegue: razzismo e ribellione.
“Chi ha bisogno di un dio degli oceani, quando nei tuoi occhi posso annegare? Chi ha bisogno di un dio delle messi, quando tra le tue cosce posso banchettare?”
Touraine è una protagonista testarda e capricciosa con incredibili talenti militari. Il suo personaggio è sicuramente quello caratterizzato meglio. Nel corso del romanzo, noterete la sua evoluzione: nella prima parte vedrete una ragazza che, con tutte le sue forze si aggrappa alle leggi e ai costumi Balldaire per fare una buona impressione ai suoi superiori e conquistare così il loro favore. Nella seconda parte invece, vedrete una Touraine totalmente diversa, immersa in intrighi politici e amorosi di cui prima non sapeva niente.
Luca è un l’altro personaggio principale della storia. Lei è la Principessa di Balladaire, arrivata a Qazal per farsi un nome essendo la futura erede al trono. Luca è diversa dalle classiche principesse: ha una gamba zoppa e per questo motivo, viene subito etichettata come anello debole e non adatta a regnare. Luca però, riesce a dimostrare che quei pregiudizi sono infondati e mostra la sua intelligenza e la sua perseveranza a tutti coloro che la criticavano.
Come in tutti i libri fantasy, anche in questo romanzo ci sono molti personaggi secondari, ma nessuno di loro si fa sentire come tale. Ognuno di essi partecipa in modo attivo alla storia. Ci sono i “Figli di Sabbia” termine dispregiativo per i bambini Qazali rapiti e costretti a entrare nell’esercito a servire Balladairan. Ci sono anche Gil, Guerin e Lanquette, che ruotano attorno alla principessa Luca.
Il ritmo della storia invece, può sembrare irregolare, ma il fatto che Clark alterni i punti di vista di Touraine e di Luca nei vari capitoli riesce a rendere la storia più intrigante e la lettura più coinvolgente.
The Unbroken, fra pregi e difetti, è comunque un ottimo fantasy dove si possono trovare: brutalità, lealtà complicate, crisi d’identità e storie queer. La guerra è lo sfondo che Clark usa per scrivere una storia di scelte che purtroppo devono essere fatte, anche se si rivelano scelte crudeli. Il messaggio che l’autore vuole dare al lettore, però, è ben chiaro: la colonizzazione può sparire e un futuro, dove la libertà esiste, è possibile.