
LifeL1k3, Dev1at3, cos’altro può mancare in una trilogia? Ovviamente il gran finale, l’ultimo capitolo della storia che può portare al famoso “e vissero felici e contenti”. Ma sarà davvero questo il destino che ha in serbo per noi il nostro caro Kristoff? Andiamo a scoprirlo insieme analizzando TrueL1f3. Per chi invece non sa di cosa stiamo parlando, potete trovare le nostre recensioni ai precedenti volumi cliccando qui per il primo e qui per il secondo.
Scoprire la propria identità è essenziale per conoscere meglio il proprio essere ma, a volte, per ottenere una cosa se ne può perdere una ancora più importante. Come l’amicizia, per esempio. Tutto questo è successo a Lemon ed Eve. Scoprire le loro vere identità le ha portate a dare un taglio netto al loro fortissimo legame, allontanandole sempre di più. Ma con una guerra nucleare in corso non c’è tempo per i rimpianti. Alleanze, tradimenti e una domanda incombente: chi sono i veri eroi di questa storia?
“Non posso permettere che finisca così”
Come è stato detto all’inizio, siamo giunti al capolinea e con questo libro, possiamo dire conclusa l’ultima trilogia di Jay Kristoff. Finalmente gli ostacoli che abbiamo riscontrato durante il corso di questa lettura stanno scomparendo e tutti i personaggi che amiamo sono presenti in questa epica battaglia finale. Lo stile di scrittura è naturalmente lo stesso che abbiamo trovato negli albi precedenti, se non forse ancora più potente. Scorrevole e intrigante a tal punto da rendere difficile distogliere lo sguardo dalle righe.
Trovare un autore che mantiene lo stesso ritmo su tutti i suoi lavori non è cosa semplice e Kristoff non sbaglia mai un colpo, centra sempre il punto portando risultati a suo favore di trilogia in trilogia. Talento? Sicuramente sì. Storie dinamiche e ancora più profonde, ecco cosa andremo a leggere. Kristoff riesce a mescolare alla perfezione due generi come se fossero una cosa sola, ovvero il sci-fi e il distopico creando un connubio tanto perfetto da far scappare al lettore un “Wow, ma come ci riesce?”.
In ciascuno dei libri, a narrare la storia sono personaggi sempre differenti: in LifeL1ke c’è Eve, in Dev1at3 ci sono Lemon, Cricket ed Ezekiel e infine, per quest’ultimo round, vengono aggiunti tutti i personaggi secondari come Il Predicatore, Grimm e Abraham. Tutto ciò arricchisce ancora di più la storia che andremo a leggere scoprendo così molte cose dei personaggi che prima non si sapevano. Ecco però che salta all’occhio una pecca, piccola, è vero, ma che il lettore noterà sicuramente: la parte in cui viene rappresentato il Predicatore. Queste pagine possono risultare noiose e particolarmente pesanti, possiamo chiamarle “spezza lettura”, ma forse potevano essere alleggerite o per lo meno accorciate. Un senso, tuttavia, ce l’hanno ed è impossibile non apprezzarle almeno un po’.
Sicuramente il punto di forza indiscusso è il Worldbuilding, niente gli può togliere il primo posto se non forse la caratterizzazione dei personaggi. Questo terzo e ultimo volume è stato il fiore all’occhiello. Zio Kristoff è riuscito a strutturare un mondo fantastico curato nei minimi dettagli sia per quanto riguarda i luoghi che i personaggi visiteranno, sia per ciò che concerne le battaglie che devono combattere. Questa volta la scena d’azione memorabile è stata proprio nella battaglia finale nel nucleo di Myriad.
Niente, Kristoff non ha lasciato niente in sordina, anzi tutto è lindo e pulito in modo tale che il lettore possa sentirsi partecipe in ogni momento. La qualità di questi volumi è tanto alta che è impossibile dire quale sia il migliore tra tutti se non soggettivamente. Ogni libro ha una sua particolarità che lo rende speciale e bello al tempo stesso.
“Lei è la mia famiglia”
Come già anticipato, un altro punto di forza sono i personaggi. In LifeL1k3 abbiamo pregustato un incipit su quelle che ora sono Eve, Lemonfresh, Cricket ed Ezekiel; in Dev1at3 c’è stato l’approfondimento di Lemon e Cricket. E ora? Cosa troverà il lettore? Di certo non rimarrà con l’acquolina in bocca.
Kristoff è riuscito a dare una forma ancora più decisiva a ogni personaggio donandogli un degno finale, nessuno escluso. Se proprio dobbiamo nominare un personaggio che ci ha colpiti più di tutti, questo è Lemonfresh. Il suo carattere frizzante e allegro dà quello sprazzo di gioia in più che serve per creare armonia durante il percorso della storia, anche se a volte il suo lato bizzarro la porta ad alzare una barriera per mascherare tutta la sofferenza che cela dentro di sé, soprattutto per il distacco con la sua migliore amica Eve, ora sua nemica in una battaglia intrisa di sangue. Caparbia e tenace in questo volume, il suo dolore ha fatto sprigionare in lei una tale forza che in battaglia mostra senza timore, sfoderando così i suoi artigli.
Ezekiel è uno dei pochi che risulta più criptico, possiamo dire che è rimasto in sordina per i primi due libri e ora si è come risvegliato. Finalmente riusciamo a capire un po’ di più su di lui, soprattutto i suoi pensieri e i suoi sentimenti. Chi sarà il Cyborg più apprezzato di questa saga? Ovviamente il “piccolo” Cricket. Anche se non è stato programmato per questo, riusciremo a vedere in lui le sue prime emozioni. Già dal secondo volume fa la sua apparizione e subito ha conquistato il cuore dei lettori data la sua indole affascinante e intrigante. Sì, stiamo parlando proprio di lui, Grimm nonché fidanzato di Lemonfresh. I meno caratterizzati, ma non di minor importanza, sono Solomon che è riuscito a far ravvivare l’arco narrativo di Cricket, di cui solo dopo si è scoperta la sua vera natura, e Abraham lo strano ragazzo della fratellanza.
Mai dimenticarci di Eve, è partita con il botto in LifeL1k3 per poi perdersi negli ultimi due libri. Da quando ha scoperto di essere una sembiante il suo odio verso gli umani ha scaturito in lei una bramosia di vendetta, tale da dimenticarsi di tutto ciò che aveva prima dell’affetto degli amici. Tuttavia, nel finale la vediamo finalmente ritornare al suo posto, ovvero a combattere come ai vecchi tempi con la sua amica Lemon. Sicuramente, poteva avere un approfondimento in più, soprattutto per quanto riguarda alcune scene d’azione in cui è difficile capire cosa voglia fare, ma se guardiamo nel complesso la caratterizzazione dei personaggi risulta sublime e coerente nel contesto.
È davvero una montagna russa, si sale fino alla vetta per poi scendere in picchiata con un finale ricco di emozioni e suspense. Vale la pena leggere questa saga? Sicuramente sì. Possiamo trovare di tutto: azione, allegria, tristezza, romance e chi più ne ha più ne metta. Tutti possono leggere questi libri, compresi i più scettici che non hanno mai abbandonato la loro comfort zone per addentrarsi nel genere sci-fi/distopico. Un grazie va anche alla Oscar Vault e alla sua magnifica acquisizione dei diritti. Adesso non ci resta che attendere delle nuove serie.