Ugo Foscolo – Indagatore dell’Incubo – Recensione

Ugo Foscolo - Indagatore dell'Incubo

Né più mai toccherò le sacre sponde?” Forse no ma, di sicuro, Niccolò Foscolo (in arte Ugo), così come lo presenta Davide La Rosa in Ugo Foscolo – indagatore dell’incubo, edito Saldapress, non l’avete mai visto. Parliamo di un libello di 154 pagine dove anche il più attaccato alla figura austera dei personaggi letterari cederà a una risata di pancia. 

Sono un genio, non ho bisogno di essere Picasso

I disegni di La Rosa, come suo solito, sono ridotti all’osso, adatti al tipo di narrazione, dotati di caratterizzazione essenziale e mai confondibili. Fanno ridere, lasciano al lettore quella gradevole nostalgia che sovviene quando, tra i banchi di scuola, ci si divertiva a fare battute sui grandi poeti e autori del passato. Sono ironici, irriverenti (a volte, senza neanche l’ausilio della parola), sostengono battute intelligenti, inaspettate e dalla matrice esistenziale e satirica, alcune volte anche esplicita e pungente. La narrazione non soffre buchi e, velatamente, anche le scene dove il nonsense sembrerebbe regnare sovrano, in realtà, hanno un proprio rimando, aggancio o significato all’interno della storia. I colori di tutto il volume sono tendenzialmente piatti. A volte si aggiungono delle sfumature del grigio, e le linee si vedono semplici e tracciate di getto. Le griglie sono disegnate a mano libera e, allo stesso modo, i testi e i balloon. 

Scusate l’intrusione

E’ importante sottolineare ed evidenziare che i personaggi storici, contemporanei e letterari, i testi famosi e le grandi citazioni sono il cavallo di battaglia di questo volume. Alcuni nomi dovranno quasi necessariamente essere cercati in qualche testo di letteratura (o, più probabilmente, su Google), e non mancheranno le allusioni, di cui sarà possibile accorgersi ma che, forse, non si renderanno così palesi. Questi dettagli faranno sì che la curiosità del lettore venga incentivata e stimolata. In ogni caso, in tutte le caratterizzazioni permane una certa aderenza al personaggio storico rappresentato o all’opera citata. Perla indiscussa sono i riferimenti alle Ultime Lettere di Jacopo Ortis. Esse vengono rivisitate come il più profano degli studenti rivisiterebbe la “Vita Nova” di Dante, o “A Silvia” di Leopardi. Si tratta di un piccolo affronto agli stoici appassionati di letteratura che, però, potrà strappare loro più di una risata. 

Chi ha incastrato Jacopo Ortis?

“Ma insomma, il rifiuto della vita a cosa è dovuto?” E’ la domanda-cardine della professoressa del liceo che interroga sulle opere di Foscolo. La risposta (chissà se vera), come non l’avete mai vista, è racchiusa in questo volume dalla sagacia non indifferente. Dopo (o forse prima?) de Le Confessioni d’un Italiano di Nievo, Davide La Rosa ci regala quelle di Jacopo Ortis, in lettere, come non le avete mai viste, inglobate in una storia più grande. 

La Saldapress, pubblicando “abbastanza orgogliosamente” Ugo Foscolo – Indagatore dell’Incubo di Davide La Rosa, porta il lettore in un volume di poco più di 150 pagine. Un fumetto irriverente e geniale, con un famoso protagonista dai capelli rossi, che ama la vita in quanto preludio alla morte e che, con quest’ultima, avrà molto a che fare.