
Immaginate una ragazza molto kawaii, timida, ambiziosa e tremendamente letale. Attorno a lei mettete una spolverata di violenza e quello che otterrete sarà Violence Action, firmato dall’ormai ex esordiente Shin Sawada e accompagnato dai disegni di Renji Asai, edito in Italia da J-POP Manga.
In questo primo volume di Violence Action, ci viene raccontata la vita di una giovane studentessa del college di nome Kei Kikuno che, per mantenersi, è impiegata in un lavoretto part-time. Il suo, però, non è un lavoro normale. Lei fa il sicario a pagamento per un’agenzia di ragazze che si fingono escort (Agenzia Pururun, ragazze al naturale in pronta consegna) per potersi infiltrare ovunque e portare a termine i contratti.
Call Girl? No! Le ragazze offerte non sono affatto solo giovani donne innocue.
Come appena detto sopra, la storia del manga è incentrata su Kei Kikuno, carina e alla mano che, apparentemente, ricopre il ruolo della tipica “ragazza della porta accanto”. La realtà è ben altra: Kei è una hitgirl a tutti gli effetti. Una killer professionista senza pari.
Effettivamente potrebbe essere poco corretto utilizzare il termine “apparentemente“, in quanto la nostra protagonista non finge. Kei è sia una dolcissima ragazza, sensibile (paradossale me ne rendo conto) e bella, ma è anche un spietato sicario! Sarà proprio questa sincronia che si mischia al dualismo la cosa che vi colpirà. Quasi una sorta di doppia personalità che non lascia spazio a compromessi dove il proprio io ne racchiude un altro, convivendo all’interno della stessa essenza, quasi come una Matrioska. Bene e Male che convivono in un monolocale.
“Quando giro il cappello, è come quando giro la chiave del mio camion e nessuno più mi ferma…”
E qui è scattata una citazione che – forse – i più giovani faticheranno a conoscere. In ogni caso, la frase che avete appena letto, è tratta dal film Over the Top, un film del 1987 dove Lincoln Hawk (interpretato da nientepopodimeno che Sylvester Stallone), camionista e mostro in braccio di ferro, partecipa ad un torneo. Lui è tutt’altra persona rispetto all’immaginario collettivo che vede in un camionista una persona burbera con due braccia che sembrano delle tenaglie. Ma quando gira la visiera del cappello, in lui scatta qualcosa. Paradossalmente la stessa cosa che scatta a Kei, quando gli viene recapitato un contratto. Si trasforma e diventa letale.
Nel primo volume di Violence Action, il preludio è davvero emozionante, con molta azione e violenza. Da li, potrete intuire che l’opera è decisamente fatta su misura per i fan del genere! Dunque Sawada non si limita soltanto a creare un personaggio particolare, strano e dannatamente affasciante. No! Attorno allo stesso inserisce azione, elementi ultra violenti e classici momenti da manga scolastico. Quest’ultimo aspetto impreziosisce maggiormente l’opera in quanto spezza, alleggerisce e da l’opportunità di conoscere di più la dolce Kei!
Forse, in termini di “prospettiva”, l’idea che potrete farvi tuttavia è quella di una storia con un punto di vista più ordinario. Cosa che però è abbastanza comune per un’opera che all’inizio risulta sempre misteriosa. Spesso al lettore inizialmente non vengono fornite informazioni sui personaggi o dettagli di alcune dinamiche che gravitano attorno a loro.
Forse, in termini di “prospettiva”, l’idea che potrete farvi tuttavia è quella di una storia con un punto di vista più ordinario. Cosa che però è abbastanza comune per un’opera che all’inizio risulta sempre misteriosa. Spesso al lettore inizialmente non vengono fornite informazioni sui personaggi o dettagli di alcune dinamiche che gravitano attorno a loro.
In Violence Action, tutto risulta fluido grazie al progresso che avviene all’interno dell’azione. Il lettore accompagnerà Kei nei suoi incarichi e lì, avrete l’opportunità di conoscere meglio la personalità del personaggio, e l’organizzazione per cui lavora. Allo stesso tempo, darete un primo sguardo alla vita privata di Kei che sembrerebbe tremendamente ordinaria… forse!
“Io ho un desiderio da realizzare. Anche se piccolo, è importante averne uno.”
Il ritmo dell’opera è incalzante. In Violence Action vol. 1, troverete Kei svolgere diverse “lavoretti”, queste “commissioni”, di capitolo in capitolo, non vi daranno modo di prendere fiato. La caratterizzazione dei personaggi (non solo Kei) è sicuramente ben costruita. La linea centrale della storia è, al momento, un mistero. Arcano che presumo verrà svelato di volume in volume. Ma nonostante Sawada voglia farci affezionare pian pianino all’opera e ai suoi protagonisti, in questo primo volume, esce qualcosa che viene composto con dei primi pezzi di un puzzle che trovo molto interessanti.
Lo stile di disegno di Renji Asai (The Boy and The Beast) è altrettanto eccezionale. Molte tavole e splash-page sono estremamente dettagliate e rendono l’atmosfera molto in stile Dark Action (che con la sceneggiatura risuona assolutamente perfetta). La gestione dei vari livelli di grigio e dei contrasti è molto convincente e gradevole agli occhi. Gli sfondi e l’uso della pellicola a griglia, danno quella particolarità in più all’opera, risaltando l’insieme delle vignette. Il design artistico è strutturato in maniera tale da supportare – in modo eccellente – il flusso di lettura dando dinamicità e adrenalina all’insieme.
L’edizione di casa J-POP Manga, al solito è sempre il top. Sovraccoperta, la giusta carta di ottima fattura, stampe chiare che danno una maggiore caratura nell’apprezzare maggiormente l’esperienza di lettura. Giusto sottolineare che la serie è stata lanciata sulla rivista online di Shogakukan Yawaraka Spirits nell’aprile 2016. Il manga è andato in pausa da marzo 2018 a giugno 2019 a causa delle cattive condizioni di salute del creatore, ma nonostante questo stop forzato per Sawada e la preoccupazione che l’idea sull’opera da parte del mangaka si fosse offuscata, Violence Action continua a ricevere feedback positivi.
Indubbiamente Violence Action, con tutti i suoi ingredienti risulta essere un’opera bilanciata. Questo si traduce in un inizio entusiasmante, che offre diverse possibilità di proseguimento. L’opera è quindi assolutamente consigliata, a patto che il genere d’azione non sia un criterio di esclusione personale. Nonostante il primo volume non mostri una storia completamente nuova come idea, il tutto è molto ben implementato e quindi merita sicuramente una possibilità anche da coloro che in genere non amano l’action.